martedì 3 luglio 2012

Milano, piano rom della Giunta Piasapia? Si! No! Forse...

Agenzie stampa e quotidiani si sono lanciati sulla notizia che arriva da Milano, dove la Giunta comunale dovrebbe presentare, entro la fine del mese, un “piano rom”. Il titolo che più potrete leggere è: “ottomila euro ai rom per la casa”. Il Comune di Milano con una nota firmata dagli Assessori Granelli e Majorino smentisce: "Nessun piano o corsia preferenziale per dare case".

Qualcosa sta succedendo a Milano ma la capacità comunicativa della Giunta Pisapia non è delle migliori se da qualche ore tutte le agenzie e quasi tutti i quotidiani nazionali rilanciano la notizia “ottomila euro ai rom per la casa”. Il Comune di Milano sta sicuramente elaborando un piano anche perchè è stato il Governo a chiederglielo, come lo sta chiedendo a tutte le realtà locali comprese in cinque Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio e Campania. Come sia questo piano di fatto nessuno lo sa perchè in questo momento siamo nella fase dico o non dico... Con risultati che tutti possiamo vedere: grande confusione, accrescimento dell'odio contro rom e sinti, crescita del pregiudizio ecc.

Se quello che è trapelato è esatto il Comune di Milano intenderebbe
- smantellare le baraccopoli e chiedere ai proprietari degli immobili di recintare le aree per evitare nuovi insediamenti abusivi;
- preservare l'unità famigliare offrendo quattro possibili soluzioni, ovvero:
1) per le famiglie che ne ne hanno diritto iscriversi alle liste d’attesa per le case popolari;
2) la famiglia venga ospitata in una struttura del privato sociale a canone basso;
3) contributo di 8mila euro per le famiglie che hanno intenzione di affittare casa.
4) rimpatrio assistito per le famiglie rom immigrate.

Per arrivare a queste soluzioni il Comune di Milano in questi mesi avrebbe fatto l'ennesimo censimento dei circa 2.500 rom e sinti milanesi, questa volta per famiglie e non per “campi”.

In una nota firmata dagli Assessori Granelli e Majorino di poche ore fa si afferma: "Non esiste alcuna corsia preferenziale né Piano per assegnare case ai Rom. La nostra volontà è infatti quella di garantire canali ordinari di accesso alle graduatorie per le abitazioni pubbliche senza alcun favoritismo".

"Nei prossimi giorni - hanno aggiunto gli assessori - presenteremo una serie di progetti per affrontare un tema che in questi anni è degenerato per precise responsabilità del centrodestra. Tra questi progetti che riguarderanno i temi dell'inserimento dei bambini nelle strutture educative, le tematiche di carattere sanitario e lavorativo, il tema cruciale della legalità e la questione del superamento dei campi non sarà contemplata alcuna azione per assegnare abitazioni a persone di etnia Rom al di fuori del sistema delle regole vigenti. Quel che invece sperimenteremo, proprio al fine di accompagnare il superamento di alcuni campi anche sulla base dei risultati positivi raggiunti recentemente, sarà costituito dall'inserimento in strutture d'emergenza e in luoghi del terzo settore".

"E per attuare questi progetti - hanno concluso Majorino e Granelli - intendiamo utilizzare i 5 milioni di euro stanziati dall’ex ministro Maroni e vincolati proprio per azioni di questo tipo a favore dell’etnia Rom".

Nelle agenzie stampa fino ad ora lette non si capisce per chi sia rivolto il piano, infatti a Milano vi sono:
- rom e sinti cittadini italiani per cui sarà oltremodo difficile imporre un trattamento da immigrati economici;
- rom immigrati dalla exYugoslavia che vivono uno status profughi/apolidi/rifugiati/cittadini italiani, vale il discorso fatto sopra;
- rom immigrati per motivi economici, in particolare dalla Romania a cui certe condizioni possono essere imposte, se non vi saranno sbavature discriminatorie (esempio: i patti di socialità e legalità, inventati dalla Casa della Carità di Don Colmegna).

Da un lato saluto con ottimismo la svolta della Giunta Pisapia che vuole governare i problemi uscendo dalla demagogia e riconoscendo il valore della famiglia per tutti i milanesi (rom e sinti compresi), dall'altro sono preoccupato perchè non vorrei che ai sinti e rom italiani siano imposte condizioni contrarie ai diritti costituzionali. Perchè mi suonerebbe strano che per dei cittadini italiani fossero proposte delle discriminazioni da una Giunta comunale che vuole dare una svolta.

Concludo con un invito al Comune di Milano a gestire in maniera seria la comunicazione che in questo ambito è molto delicata e a leggersi per bene la Strategia nazionale e la Comunicazione europea. E un invito alle Agenzie stampa e ai mass media in generale ad intervistare i leader rom e sinti di Milano che in questi anni hanno costituito una Consulta proprio per offrire a tutta la Città il loro pensiero e perchè no anche le loro idee su come affrontare i problemi. di Carlo Berini

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