Nella notte tra il due e il tre agostodel 1944 si consumò l'ultima liquidazione del
“Familienzigeunerlager" o più semplicemente "Zigeunerlager"
di Auschwitz-Birkenau. Oggi, dopo settantotto anni, ricordiamo
quell'immane tragedia presentandovi il progetto Memors, avviato dal
alcuni mesi, che cercherà di offrire in Italia una visione completa
sulla persecuzione subite dalle minoranze sinte e rom durante il
fascismo in Italia.
Il progetto “MEMORS” è un progetto
finanziato dall’Unione Europea per l’anno 2012-2013 nell'ambitodel programma EACEA. Si prefigge l’obiettivo di ricostruire storia
e memoria della deportazione delle popolazioni sinte e rom
all’interno dei campi di concentramento sparsi sul territorio
Italiano.
Il progetto mette al centro la diversità delle minoranze linguistiche rom e sinte, spesso misconosciuta nel dibattito pubblico a partire dal recupero della memoria sul Porrajmos. In questa maniera, indirettamente, fornisce gli strumenti per decostruire gli stereotipi esistenti in Italia circa i rom e i sinti, arricchendo l'immagine che i cittadini hanno di questo gruppo etnico: un processo di elaborazione del lutto che deve ancora compiersi.
Il progetto, diretto dallo storico Luca Bravi, è stato presentato dall'associazione Sucar Drom e vede come partner l'Università G. d’Annunzio, la Federazione Rom e SintiInsieme (FRSI), la Fondazione Fossoli e FLARE (Freedom Legality and Rights around Europe). Durante il progetto sono stati associati altri partner, in particolare i Comuni dove erano presenti i campi di internamento dei sinti e rom.
Gli obiettivi specifici del progetto sono
- Raccogliere le testimonianze degli ultimi superstiti al Porrajmos sotto forma di intervista
- Far confluire tutto il materiale
esistente sul Porrajmos nel “Museo Virtuale”, il primo spazio
virtuale che proporrà un percorso didattico sul Porrajmos
caratterizzato da completezza dei documenti proposti e studiato
appositamente per percorsi didattici online attraverso esperienze
e-learning
- Permettere ai Comuni, sui cui territori sorgevano i campi di concentramento, di diventare “luoghi della memoria” anche attraverso tre conferenze pubbliche ad Agnone (IS), Tossicia (TE) e Prignano sulla Secchia (MO)
- Realizzare uno spettacolo teatrale che abbia per tema il Porrajmos
- Produrre il documentario "Porrajmos" contenente il percorso didattico, le testimonianze e in aggiunta, su successiva traccia, lo spettacolo teatrale che sarà strumento didattico di diffusione e formazione alla memoria del Porrajmos a disposizione di enti, istituzioni e scuole
- Pubblicazione di un testo
divulgativo.
Il progetto “MEMORS” fa propri gli obiettivi dell'azione 4, in quanto vuole preservare, o meglio, ristabilire la memoria della deportazione di massa dei Sinti e dei Rom, così come la presenza di campi di concentramento sul territorio Italiano. Per fare questo non si limita a svolgere eventi commemorativi ma parte dalla necessità evidente di mettere in rete il materiale già esistente e renderlo disponibile ad un pubblico più ampio, promuovendolo non solo presso i 'nuovi luoghi della memoria' ma anche presso le minoranze rom e sinte che ancora vive con vergogna il proprio olocausto e non lo tramanda alle nuove generazioni.
Il coinvolgimento delle minoranze sinte e dei rom appare quindi fondamentale: esse verranno non solo coinvolte per recuperare nuovo materiale, ma saranno i principali destinatari dello spettacolo teatrale sul Porrajmos creato all'interno del progetto dai stessi eredi della tragedia per poter creare delle occasioni di dibattito all'interno delle comunità locali in cui le minoranze linguistica sono articolate in Italia.
Il progetto è inoltre un'occasione per
fare rete tra attori della società civile che si occupano del tema
da diversi punti di vista: enti privati di ricerca, associazioni
delle vittime della persecuzione, associazioni promotrici della
memoria. Ogni partner del progetto è per la prima volta coinvolto in
maniera diretta con gli altri partner consentendo quindi un
arricchimento reciproco e la diffusione di modalità di lavoro e di
informazioni.
1 commento:
Il "grande divoramento" continua ancora oggi con la discriminazione di un popolo che ha il solo torto di non
piegarsi alla logica del profitto.
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