Azione legale di ASGI e Associazione 21 luglio: il Tribunale di Roma ha ordinato lo "stop" agli ingressi delle famiglie rom, sotto accusa procedure di assegnazione, regolamento discriminatorio e ghettizzazione.
Il Tribunale di Roma ha vagliato nei giorni scorsi l'azione civile contro la discriminazione presentata dall'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) e dall'Associazione 21 luglio in riferimento al nuovo «villaggio attrezzato» di Roma in località La Barbuta realizzato e organizzato all'interno delle azioni del Piano Nomadi di Roma.
Le due organizzazioni, con ricorso presentato in data 20 marzo 2012, hanno chiesto che venisse accertato e dichiarato «il carattere discriminatorio … del comportamento del Comune di Roma che si è concretizzato nella prosecuzione dei lavori di ultimazione e assegnazione del villaggio attrezzato La Barbuta» e conseguentemente ordinato al Comune di Roma la cessazione del «comportamento discriminatorio» e la rimozione degli effetti da esso derivanti.
A seguito dell’ultimazione dei lavori del «villaggio attrezzato» La Barbuta e dell’avvio delle procedure d’assegnazione e d’ingresso al suo interno realizzate dal Comune di Roma a partire dal 18 giugno 2012, l’ASGI e l’Associazione 21 luglio hanno presentato un’ istanza cautelare chiedendo la sospensione di tali misure.
Così, il Tribunale di Roma, con Ordinanza depositata in data 8 agosto 2012, pronunciandosi sull’istanza cautelare, ha ritenuto che le circostanze esposte dalle due organizzazioni «concorrano nel rendere verosimile il carattere discriminatorio delle attività di assegnazione degli alloggi presso il campo denominato Nuova Barbuta» in quanto la realizzazione del nuovo "campo nomadi" esclude di fatto le comunità rom e sinte della capitale «dalla possibilità di accesso a soluzioni abitative propriamente intese con l'effetto di determinarne, ovvero incentivarne, l'isolamento e la separazione dal restante contesto urbano e di comprometterne la pari dignità sociale».
All'interno delle azioni del Piano Nomadi di Roma la soluzione di un "campo nomadi" viene prospettata a un solo gruppo etnico che vive un particolare disagio abitativo «e non risulta parimenti predisposta o offerta ad individui presenti sul territorio del Comune di Roma non appartenenti a tali comunità».
Inoltre, anche il «codice comportamentale» imposto agli abitanti del nuovo «villaggio attrezzato» La Barbuta, secondo il Tribunale, «appare lesivo del diritto della libertà personale, alla vita privata e familiare e alla libertà di riunione».
Il Tribunale di Roma ha pertanto accolto la richiesta presentata dall'ASGI e dall'Associazione 21 luglio ordinando «la sospensione delle procedure di assegnazione degli alloggi all'interno del villaggio attrezzato Nuova Barbuta fino alla definizione del procedimento sommario di cognizione».
Per approfondimenti
Claudia Anfossi, cellulare +39 3387254813, e-mail claudia.anfossi@asgi.it
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