In questa torrida estate, oltre al
calore, è stato lo spettacolo osceno dei rom di Giugliano, trattati
peggio delle bestie, a farmi ribollire il sangue. E’ inconcepibile
per me che in un paese che si proclama civile, si trattino così
esseri umani senza alcun riguardo per i diritti fondamentali. Mi
meraviglia soprattutto la ‘cecità’ delle istituzioni sia civili
che religiose. Mi riferisco ai circa 700 rom che vivono alla
periferia di Giugliano, una città di 120 mila abitanti, a nord di
Napoli, nota alle cronache nazionali per le ‘ecoballe’, che non
sono altro che rifiuti tal quali cellofanati.
E’ incredibile che i cittadini di
Giugliano convivano con 8 milioni di tonnellate di ‘ecoballe’
(accatastate,vicino alla città, per chilometri e chilometri), e non
possano convivere con i Rom! Per di più questi rom vivono a
Giugliano da oltre 20 anni : sono profughi slavi fuggiti dalla guerra
della Iugoslavia (‘91-‘94) e sono vissuti in questi anni in
tredici piccoli campi , a ridosso dell’area industriale di
Giugliano. Sono diventati un popolo numeroso :800 persone, trecento
di questi sono minori. E nonostante che quasi tutti siano nati in
Italia, nessuno ha la cittadinanza italiana.
Lo scorso anno la Procura di Napoli
ordinò che i tredici campi fossero abbattuti perché sorgevano su
un’area satura di rifiuti tossici. Questo è un dato di fatto.
Incontrai personalmente il magistrato De Chiara implorandolo di
sospendere l’esecuzione finchè non si fosse trovata un’altra
collocazione per i Rom. La sua risposta fu perentoria :”Il mio
compito è di applicare la legge.” E i rom? “Non è compito mio,
ma del Comune.” Il Comune di Giugliano aveva deciso di ospitarne
solo un centinaio, costruendo un piccolo campo- lo definirei
piuttosto un bunker- a fianco del vecchio insediamento. Abbiamo
trattato a lungo con il sindaco Pianese e l’assessore ai servizi
sociali, Delfino ,perché trovassero uno spazio per gli altri. Nulla
da fare! Ricevetti solo insulti!
Il 12 aprile 2011, con un grande
dispiegamento di forze dell’ordine, fu eseguita la demolizione. Ero
presente a quello scempio, tentando di resistere in maniera
nonviolenta, ma fui trascinato via dalla polizia. Oltre 700 rom sono
fuggiti occupando gli spazi liberi che hanno trovato. Sono sorti così
quattro nuovi campi abusivi.
Questo popolo ‘fuggiasco’ ha
trascorso il rigido inverno 2011-12 all’addiaccio, senza acqua,
senza bagni, in mezzo a cumuli di rifiuti. E così hanno trascorso
questa torrida estate che ci lasciamo alle spalle. Li ho visitati
varie volte e posso garantire che non ho mai visto in Italia
situazioni di un tale degrado. Mai ho visto bimbi così maltrattati:
mi sembravano dei piccoli ‘spazzacamini’ tanto erano sporchi.
In un anno e mezzo il comitato campano
con i Rom composto da religiosi e laici impegnati: padre Domenico
Pizzuti, fratel Raffaele Lievore, la dott.ssa Felicetta Parisi,
l’arch. Alex Valentini, Katia dell’associazione Anni’90 (di
Giugliano) e Toni, rom che abita in uno di questi campi, ha seguito
(e continua a seguire) passo dopo passo questa incredibile avventura
umana. Tutte le trattative e le manifestazioni fatte in questo anno e
mezzo dal comitato insieme con i Rom non hanno portato a nulla.
(Abbiamo perfino minacciato di occupare il municipio di Giugliano!)
Il Comune ha continuato con la sua politica di sgomberi dai terreni
occupati dai Rom (ne ha attuati due quest’estate!).
Abbiamo trattato in continuità con il
prefetto di Napoli, che è anche il commissario straordinario per i
rom (i tavoli in prefettura non si contano, senza ottenere mai
nulla!). Abbiamo trattato con la Provincia di Napoli ed abbiamo
trovato disponibilità nella persona dell’assessora M.Lucia
Gualdieri che ci ha offerto alcuni terreni sequestrati alla camorra,
ma sembra che il Comune di Giugliano abbia posto il veto.
Abbiamo chiesto anche aiuto al vescovo
di Aversa da cui dipende Giugliano, ma non abbiamo avuto alcuna
risposta.
Abbiamo chiesto aiuto perfino al
Ministro Riccardi, ma a tutt’oggi solo silenzio!
Non posso accettare questi silenzi
delle istituzioni come risposta!
Faccio mie le parole rivolte in una
lettera scritta il 5 luglio (giornata internazionale del bambino rom)
dai bambini rom di Giugliano al Presidente della Repubblica,
G.Napolitano:”Parliamo italiano, siamo nati e cresciuti a
Giugliano, non riusciamo a capire perché non dobbiamo essere
riconosciuti come cittadini italiani.”
Purtroppo, invece su questi bimbi e sui
rom, grava ora la minaccia di un altro sgombero che dovrebbe avvenire
il 7 settembre, come riporta un atto di notifica ricevuto da uno dei
capi famiglia rom.
Come missionario e come cristiano non
posso accettare come soluzioni un ennesimo sgombero senza offrire
loro un’alternativa dignitosa per un essere umano nonché per circa
300 bambini.
Mi appello di nuovo a tutte le
istituzioni e alle forze politiche della Campania e di questo paese
perché trovino soluzioni idonee e definitive. C’è qualche
organizzazione nazionale o internazionale che voglia farsi carico del
dramma di questi ROM?
Il mio è un grido, un urlo: non posso
accettare che esseri umani siano trattati peggio delle bestie! Mi
ribello!
C’è qualcuno in questo paese che può
ascoltare il grido di questo popolo che non conta?
Come credente, so che c’è Qualcuno
che lo ascolta!
Alex Zanotelli, Napoli, 3 settembre
2012
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