La Giunta comunale di Verona, guidata
dal Sindaco Flavio Tosi, sembra che abbia deliberato una proposta di
modifica al regolamento per l’area per sinti italiani di Forte
Azzano a Verona, da portare a breve in Consiglio comunale per
l'approvazione definitiva. Dalla lettura delle agenzie e degli
articoli stampa (ANSA, L'Arena, TG Verona) Sucar Drom ritene che in
tale proposta si configuri una discriminazione istituzionale,
punibile dalla normativa penale e civile vigente.
Secondo le notizie stampa la Giunta comunale di Verona è intenzionata ad introdurre una norma che permetterebbe all'Amministrazione comunale l'allontanamento dall'area per sinti italiani di Forte Azzano di ogni residente arrestato o condannato anche in primo grado per reati contro il patrimonio, le persone e la pubblica amministrazione.
Riteniamo tale norma discriminatoria,
su base razziale, perchè rivolta solo ed esclusivamente alle
persone, appartenenti alla minoranza linguistica dei sinti, che
essendo povere usufruiscono di fatto di un alloggio popolare (area
comunale), strutturato secondo i dettami della Legge regionale delVeneto n.54/1989.
Infatti, in Veneto non esiste nessuna
norma che prevede l'allontanamento da un alloggio popolare (ATER) di
una persona che commetta un reato o che venga accusata di un reato.
Non si capisce quindi quale sia ragione che spinge il Sindaco Tosi e
la Giunta a proporre una norma che è una chiara discriminazione
istituzionale che colpisce solo ed esclusivamente i sinti italiani.
In questi anni diverse amministrazioni
hanno promosso questo tipo di norme e in tutti casi (il più
eclatante è quello di Milano) la Magistratura ha cassato tale forma
di discriminazione istituzionale. Nel caso specifico siamo stupiti
che chi, come il Sindaco Flavio Tosi, abbia già subito una condannapenale per discriminazione razziale si imbarchi in una proposta che
se verificata lo porterebbe ad un a nuova condanna con la possibile
aggravante della recidiva e con l'inevitabile carcerazione.
Sucar Drom insieme all'associazione Nevo Drom di Bolzano hanno segnalato la questione all'Ufficio
Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed Etniche presso il
Dipartimento per le Pari Opportunità sotto la Presidenza del
Consiglio dei Ministri. L'UNAR ha già avviato un'istruttoria per la
verifica dei fatti, attraverso Articolo 3 Osservatorio sulle
discriminazioni di Mantova e l'Osservatorio sulle Discriminazioni di
Venezia, unico presente in Veneto.
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