lunedì 10 settembre 2012

Verona, la Giunta comunale vuole discriminare i sinti italiani

La Giunta comunale di Verona, guidata dal Sindaco Flavio Tosi, sembra che abbia deliberato una proposta di modifica al regolamento per l’area per sinti italiani di Forte Azzano a Verona, da portare a breve in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva. Dalla lettura delle agenzie e degli articoli stampa (ANSA, L'Arena, TG Verona) Sucar Drom ritene che in tale proposta si configuri una discriminazione istituzionale, punibile dalla normativa penale e civile vigente.

Secondo le notizie stampa la Giunta comunale di Verona è intenzionata ad introdurre una norma che permetterebbe all'Amministrazione comunale l'allontanamento dall'area per sinti italiani di Forte Azzano di ogni residente arrestato o condannato anche in primo grado per reati contro il patrimonio, le persone e la pubblica amministrazione.

Riteniamo tale norma discriminatoria, su base razziale, perchè rivolta solo ed esclusivamente alle persone, appartenenti alla minoranza linguistica dei sinti, che essendo povere usufruiscono di fatto di un alloggio popolare (area comunale), strutturato secondo i dettami della Legge regionale delVeneto n.54/1989.

Infatti, in Veneto non esiste nessuna norma che prevede l'allontanamento da un alloggio popolare (ATER) di una persona che commetta un reato o che venga accusata di un reato. Non si capisce quindi quale sia ragione che spinge il Sindaco Tosi e la Giunta a proporre una norma che è una chiara discriminazione istituzionale che colpisce solo ed esclusivamente i sinti italiani.

In questi anni diverse amministrazioni hanno promosso questo tipo di norme e in tutti casi (il più eclatante è quello di Milano) la Magistratura ha cassato tale forma di discriminazione istituzionale. Nel caso specifico siamo stupiti che chi, come il Sindaco Flavio Tosi, abbia già subito una condannapenale per discriminazione razziale si imbarchi in una proposta che se verificata lo porterebbe ad un a nuova condanna con la possibile aggravante della recidiva e con l'inevitabile carcerazione.

Sucar Drom insieme all'associazione Nevo Drom di Bolzano hanno segnalato la questione all'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed Etniche presso il Dipartimento per le Pari Opportunità sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L'UNAR ha già avviato un'istruttoria per la verifica dei fatti, attraverso Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni di Mantova e l'Osservatorio sulle Discriminazioni di Venezia, unico presente in Veneto.

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