Il primo attacco frontale al Piano di
governo del territorio, recentemente approvato dal consiglio
comunale, potrebbe partire dall’associazione Sucar Drom. «Il
ricorso al Tar è una delle opzioni che abbiamo sul tavolo» afferma
Carlo Berini, vice presidente dimissionario della onlus che si occupa
della salvaguardia della cultura e delle tradizioni sinte oltre che
della gestione del campo nomadi di via Guerra.
La bocciatura della sua richiesta di
insediare le casette mobili su terreni agricoli di proprietà delle
famiglie sinte è stato un duro colpo per tutta la comunità e per
chi la rappresenta. E così, lunedì scorso l’intero direttivo
della Sucar Drom, seguendo l’esempio di Berini, si è dimesso in
blocco.
Con la bocciatura in consiglio comunale
dell’osservazione al Pgt presentata dalla presidente Barbara Nardi
e dai tre vice Bernardino Torsi, Carlo Berini e Yuri Del Bar, «si è
interrotto, di fatto, un percorso di governo e di mediazione che
aveva come obiettivo il superamento graduale dell’area di sosta di
Mantova» scrive l’associazione in un comunicato. Questa
interruzione, prosegue la nota, «non va letta solo come sconfitta
della strategia dell’associazione, ma come un’occasione mancata
dall’intero consiglio comunale di disegnare scenari certi per il
superamento consensuale del cosiddetto ‘campo nomadi’».
Il timore per i sinti è di avere come
unica prospettiva futura la permanenza al Migliaretto, in quello che
ritengono sempre di più un ghetto. «Potremmo anche decidere di
interrompere la gestione del campo - dice Berini - e di restituirla
al Comune. In questo modo, tutti i costi graveranno sulla
collettività, mentre con la nostra proposta avremmo posto fine
all’assistenzialismo a cui siamo costretti a ricorrere».
Per il 16 dicembre il consiglio
direttivo dimissionario ha convocato un’assemblea straordinaria dei
soci e dei simpatizzanti per decidere il da farsi. Oltre al ricorso
ai giudici amministrativi e alla rinuncia alla gestione dell’area
di sosta del Migliaretto, potrebbe essere decisa anche la
presentazione di una variante al Pgt in modo da rilanciare la
proposta inizialmente bocciata. In discussione anche il nuovo assetto
organizzativo della Sucar Drom che potrebbe trasformarsi da Onlus in
associazione di promozione sociale.
Nonostante l’amarezza per un futuro
sempre più incerto, ognuno dei componenti il direttivo dimissionario
continuerà a seguire le diverse progettualità a cui sta lavorando:
la strategia locale ‘Men Sinti’, il Giorno della memoria,
Articolo 3 osservatorio sulle discriminazioni, i progetti ‘Memors’
e ‘Beams’ finanziati dalla Commissione europea. Come dire,
andiamo avanti, nonostante tutto, per difendere i nostri diritti e il
nostro futuro di cittadini di Mantova. di Sandro Mortari
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