E' venuta a mancare nella notte tra il
28 e il 29 gennaio Ceija Stojka, scrittrice e artista rom
sopravvissuta al Porrajmos (BBC, Indipendent, Adnkronos). Costernazione e dolore in tutte le
comunità sinte e rom europee per la scomparsa di una delle ultime
sopravvissute allo "Familienzigeunerlager" o più
semplicemente "Zigeunerlager" di Auschwitz-Birkenau.
Ceija Stojka aveva 79 anni e attraverso
i suoi scritti e le sue opere d'arte contribuì a diffondere la
conoscenza del Porrajmos e in particolare della persecuzione razziale
in Austria e Germania. “In ogni momento della mia vita ricordo
Auschwitz”, aveva detto l'artista in un'intervista recente.
Ceija Stojka, nata nel 1933 a Kraubath,
un paesino della Stiria, era la quinta di sei figli nati da genitori
cattolici appartenenti alla minoranza dei rom lovara. Deportata nello
"Zigeunerlager" di Auschwitz-Birkenau, era stata liberata
nel campo di Bergen-Belsen nel 1945. Dopo il ritorno dal lager ha
vissuto a Vienna e nei dintorni della capitale austriaca lavorando
come venditrice ambulante. Dagli Anni Settanta ha iniziato a scrivere
poesie, racconti, canzoni e testi in lingua romanes e in tedesco. Da
alcuni anni dipengeva e i suopi quadri sono apprezzati in tutta
Europa.
Il ministro per la Cooperazione e
l'Integrazione, Andrea Riccardi ha dichiarato: «Ho appreso con
dispiacere della scomparsa di Ceija Stojka, pittrice, cantante e
scrittrice rom di religione cattolica, sopravvissuta ai campi di
sterminio nazisti. Una testimone del genocidio dei rom e dei sinti,
il Porrajmos, un fenomeno spesso trascurato o rimosso dalla memoria
collettiva».
«Ceija - ricorda il ministro - è
stata una dei pochi rom a mettere per iscritto, nel libro `Forse
sogno di vivere´, i suoi ricordi di bambina nei campi di Auschwitz,
Ravensbruck e Bergen Belsen. In questo libro ricordò tra l'altro che
per ripararsi dal freddo, lei e i suoi piccoli amici si nascondevano
sotto i corpi delle persone appena uccise nelle camere a gas. Ricordo
ancora il suo commosso abbraccio con Benedetto XVI, nel 2012, quando
il Papa ricevette in udienza tremila rom e sinti d'Europa e ascoltò
dalla viva voce di Ceija gli orrori patiti dal suo popolo sotto il
nazismo».
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