Nel nuovo numero di NEAR il neo
direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed
Etniche, Marco De Giorgi, si presenta con editoriale a suo firma
delineando la sua idea di UNAR. Un'idea, lo dico subito, che si
discosta di molto da quanto prescrive la legislazione italiana ed
europea, ma anche da quanto è stato fatto negli ultimi tre anni dal
suo predecessore, Massimiliano Monnanni, che ha diretto l'UNAR nel
triennio 2009-2012.
L'UNAR è stato istituito con il
decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della
direttiva comunitaria n. 2000/43 CE ed opera nell'ambito del
Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Il suo compito fondamentale dovrebbe essere la
rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e l'origine
etnica. Ma Marco De Giorgi, neo Direttore, la pensa diversamente.
Nell'editoriale pubblicato da pochi
giorni sulla rivista NEAR, il periodico d'informazione dell'UNAR,
Marco De Giorgi afferma che “in tempi di crisi, è sempre più
difficile parlare di lotta alle discriminazioni e di pari
opportunità, in quanto sembra un lusso che non ci si può più
concedere. Ecco, da Direttore dell'Unar, il mio impegno sarà quello
di fare della promozione dei diritti umani e, quindi, del rispetto
per le diversità...”.
Il precedente direttore s'era impegnato
per rendere effettivo il principio di parità, sostenendo la
costituzione di una rete di osservatori su tutto il territorio
nazionale, in attuazione articolo 44, comma 12 del D.Lgs. 286/1998,
che ha iniziato a far emergere una realtà fatta di abusi, violenze e
incitamento all'odio che colpiscono tanti cittadini. Nel 2009 le
istruttorie di discriminazioni dell'Ufficio sono state 373, l'anno
seguente sono passate a 767, mentre nel 2011 sono state aperte 1.000
istruttorie con una crescita complessiva nel biennio pari al 300%circa.
Da oggi si ritorna all'antico perchè
Marco De Giorgi non è nuovo all'UNAR, è stato già Direttore
dell'Ufficio tra il 2004 e il 2009. Un ritorno che metterà da parte
il contrasto alle discriminazioni, ma s'impegnerà per “fare della
promozione dei diritti umani”. Si organizzerranno grandi convegni
in cui ci si racconterà com'è brutto e cattivo il mondo esterno, ma
quanto siamo buoni e bravi noi chiusi in questo bellissimo salone con
un buffet equo-solidale... E non poteva mancare nell'editoriale il
disimpegno verso la Strategia nazionale d'inclusione dei rom e dei
sinti.
In sintesi l'antidiscriminazione e le
pari opportunità, dopo aver visto una sorta di “rinascimento”
con il Ministro Mara Carfagna, ripiombano nel “medio evo” con la
gestione Fornero & Riccardi. di Carlo Berini
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