Quello che ci preme denunciare il modo
massiccio dell’impiego di operatori pubblici in una “normale
operazione di polizia”. Inoltre, la suddetta operazione di
controllo sproporzionata, rende le famiglie sinte mantovane ancora
più vulnerabili a nuove violazioni dei diritti umani, compreso il
diritto all’uguaglianza di fronte alla Legge. Dobbiamo rammentare
che questa azione rende ancora più difficile il lavoro che i
mediatori sinti con le Associazioni stanno condividendo contro il
dilagare della cultura razzista nella città di Mantova. Ciò che è
accaduto aggrava ulteriormente le condizioni di vita dei sinti
mantovani dell’area del Trincerone e rafforza lo stereotipo
negativo della comunità sinta tutta.
Chiediamo quindi che al più presto
vengano date effettive garanzie di tutela e rispetto dei diritti
delle persone che saranno sottoposte ad operazioni analoghe nel
rispetto delle leggi vigenti, anziché configurarsi come iniziative
discriminatorie su base razziale. Ci riserviamo di chiedere alla
Commissione Europea l’avvio di una procedura d’infrazione contro
l’Italia, sulla base della Direttiva sull’uguaglianza razziale
(2004/34/EC), a causa del trattamento discriminatorio subito dalla
comunità sinta mantovana.
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