domenica 14 aprile 2013

Milano, aggressione fascista contro i rom


Le associazioni rom e sinte di Milano denunciano l’aggressione fascista contro i rom di via Dione Cassio e chiedono sicurezza per tutti, anche per rom e sinti cittadini come gli altri. Venerdì 12 aprile alcune delle peggiori organizzazioni neofasciste – i cui lugubri nomi sono un segno inequivocabile di identità: “Gioventù della fiamma”, Gioventù di ferro”, Circolo culturale Domenico Leccisi” - hanno organizzato una manifestazione in viale Ungheria al grido “Via i rom dal quartiere” aizzando l’odio contro una comunità di rom rumeni che da qualche mese si è installata in tre capannoni abbandonati e il cui più grave difetto è quello di essere poveri e magari di “infastidire” qualcuno con la richiesta di carità di fronte al supermercato Billa, nel quale spesso si trovano in fila alle casse le donne della comunità a pagare i loro acquisti.

Quello che ai nostri occhi è molto grave è che un tale presidio sia stato permesso pur sapendo bene tutti che questa comunità sarà sgomberata dall’amministrazione comunale a breve e inserita in una struttura per avviare possibili soluzioni di integrazione.


I fascisti falsano la verità dimenticando che i 5 milioni di cui si parla nel progetto del Comune sono quelli stanziati dal ministro leghista Maroni e che nella passata legislatura il vicesindaco De Corato ha buttato al vento ben più di 5 milioni di soldi pubblici in sgomberi utili solo alla sua propaganda, lasciando tutti i problemi irrisolti, e strumentalizzano una presenza tutto sommato innocua in una zona che da anni ha ben altri e non risolti problemi di sicurezza e vivibilità, magari pensando di far credere come una propria vittoria una decisione assunta da tempo dall’attuale amministrazione.

E questo è logico trattandosi di fascisti, ma perché i responsabili della questura hanno permesso una tale manifestazione sapendo bene che da tali gruppi non può che venire violenza come si è puntualmente verificato nella notte con il lancio di bottiglie incendiarie? Cosa sarebbe successo se i rom non avessero vigilato per difendere le proprie famiglie?

Noi, associazioni di rom e sinti, aderenti alla Consulta Rom e Sinti di Milano, chiediamo ai responsabili della sicurezza di considerare Rom e Sinti uguali a tutti gli altri per quanto riguarda prima di tutto il diritto alla sicurezza, all’amministrazione comunale di proseguire in un’azione rispettosa delle famiglie delle nostre comunità e del loro diritto a una vita dignitosa con progetti condivisi e invitano i cittadini a cercare la verità nei fatti e non nelle bugie propagandistiche come è avvenuto per troppo tempo.

Associazione UPRE ROMA, Cooperativa Romano Drom, Museo del viaggio Fabrizio De Andrè, aderenti alla Consulta Rom e Sinti di Milano e alla Federazione nazionale Rom eSinti Insieme

Per informazioni: 3391170311 – 3397608728

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