mercoledì 15 maggio 2013

L’infamia perdente della campagna leghista contro la Kyenge

Invano Maroni ha cercato di limitare i danni. I gazebo che nel fine settimana la Lega dissemina sul territorio lombardo in difesa di un reato di clandestinità rivelatosi clamorosamente inutile dal punto di vista della dissuasione, saranno lo sfogo di un istinto razzista coltivato e blandito per anni.

L’ignobile associazione di idee fra il folle Kabobo che ha seminato la morte per le strade di Milano e la ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge, un’associazione insensata sotto qualsiasi profilo logico, dovrebbe spingerci a replicare associando Salvini al prossimo criminale bianco che balzi agli onori delle cronache. Ho l’impressione però che quella propaganda non faccia più presa come una volta. Sento i leghisti dire in giro che le cose andavano meglio quando al Viminale c’era Maroni, ma è Maroni stesso, invano, a chiedere loro di placarsi.

Quella che sta diffondendosi pericolosamente fra le persone colpite dalla crisi, di qualsiasi nazionalità esse siano, è purtroppo la malattia mentale. C’è un nesso evidente fra la proliferazione del disagio psichico e quella del disagio sociale. I cercatori di nemici immaginari e bersagli comodi sono sempre dei manipolatori. Nel caso della ministra Kyenge sono anche dei diffamatori impuniti. di Gad Lerner

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://video.corriere.it/milano-mancata-stretta-mano-kyenge-capogruppo-lega/ceeb9256-c206-11e2-a4cd-35489c3421dc