mercoledì 15 maggio 2013

WEB, il libertario della rete

Quando il Libertario della Rete sente parlare oggi di leggi che dovrebbero cercare di regolamentare il web e magari normare la diffusione di materiali pericolosi attraverso di esso, il Libertario della Rete insorge, subito, gridando alla censura. E in parte, magari, ha anche ragione, perché poi i disegni di legge presentati, soprattutto in Italia, sono scritti da gente che della rete sa pochino e la tratta, quando va bene, come se fosse un sottoprodotto della tv, cercando di imporle normative assurde e inapplicabili.

Ma il Libertario della Rete, e qua diventa macchietta, si inalbera anche quando chiunque, ma chiunque chiunque, fa notare che però alcuni tipi di contenuti e alcuni tipi di personaggi in rete fanno cose poco corrette, e usano il web per campagne violente, razziste, diffondendo materiali offensivi, istigando i lettori a compiere veri e propri reati, diffondendo a bella posta informazioni fasulle o fortemente rimaneggiate. Tutte cose che capitano anche attraverso altri media, per carità, ma che per la diffusione del web e la facilità di accesso sul web hanno un’altra portata e una diffusione potenzialmente più capillare.

Ma il Libertario della Rete di questo non vuol nemmeno sentir parlare: ha in questi casi una sorta di rimozione psicologica e freudiana. Per lui la rete è un immenso wiki che si autocorregge da solo, espellendo ed emarginando per un processo selettivo e naturale i “cattivi” e i violenti, che comunque sono quattro imbecilli da non considerare neppure. A nulla vale fargli notare che persino i wiki come Wikipedia, oggi, si sono dati delle regole e hanno messo barriere, perché il principio dell’autocorrezione è valido, ma deve comunque essere incoraggiato e regolato, e alcuni utenti vanno controllati o addirittura bloccati, altrimenti il principio che si impone non è quello della selezione del migliore, ma quello della cattiva moneta che scaccia la buona. di Mariangela Vaglio, leggi tutto...

Nessun commento: