martedì 3 dicembre 2013

Spettacolo viaggiante: "Salvaguardare le attività tradizionali"

Così Gianni Fava intervenendo al convegno sul tema tenutosi oggi a Milano. L'assessore alla Cultura della Lombardia ha sottolineato: "Il processo attuale di presidio va sostenuto". Trecentottandadue giostre che servono circa 105.000 persone, per una presenza annua in 8.000 fiere paesane. E', in sintesi, il ritratto delle piccole giostre in Lombardia, ovvero l'insieme delle attività dello spettacolo viaggiante, che, oltre alla rivitalizzazione delle piazze comunali, comprende le tradizionali piccole attività di spettacolo gestite in particolare da appartenenti alle minoranze linguistiche sinte e destinate in particolare ai più piccoli, dai tratti fortemente identitari per la tradizione lombarda.

"Attività di nicchia - ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, oggi, in apertura dei lavori del convegno 'Spettacoli tradizionali delle giostre in Lombardia: sicurezza e valorizzazione delle attività verso Expo 2015' - e di qualità, frutto di attività che assicurano il mantenimento di un presidio fondamentale nei piccoli paesi: se le giostre abbandonano i nostri piccoli centri, le piazze dei piccoli centri rimangono vuote e perderanno sempre di più il loro carattere di incontro e sicurezza”

Una realtà economica particolarmente articolata, ma dal valore limitato - 350 mila di euro circa quello del fatturato annuo -, a cui il consumatore riserva, però, grande attenzione per le caratteristiche di tipicità e qualità. Un "patrimonio" che, al pari di tutta la cultura lombarda, deve però soddisfare requisiti di sicurezza delle attrazioni codificate dai regolamenti comunitari. "Un tema complesso, su cui occorre intervenire – ha aggiunto l'assessore -, per salvaguardare attività tradizionali e perché queste siano considerate attività di presidio territoriali e di mantenimento di attività umane in aree marginali".

Una delle principali preoccupazioni per chi lavora in ambiti difficili, ma non solo, è rappresentata dalla burocrazia e dai controlli. "In realtà - ha osservato Fava - questo atteggiamento è frutto di un pregiudizio psicologico, ma ha comunque un effetto importante. La grande sfida, perciò, per chi fa controlli in contesti spesso difficili da raggiungere - ha specificato l'assessore -, è trovare equilibrio tra le due componenti, affinché chi vive quella realtà non la consideri un problema in più". Del resto, il sistema dei controlli in Lombardia è particolarmente avanzato, anche nello spettacolo viaggiante: il 99 per cento delle 382 piccole giostre censite nel 2012 è stato controllato, con punte del 100 per cento tra Bergamo (67), Brescia (52), Como (23), Sondrio (146) e Valcamonica (64) e del 93 per cento in provincia di Lecco (30 giostre).


"In una prospettiva, quella di Expo 21015, in cui in Lombardia si parlerà di cultura - ha detto l'assessore regionale - vogliamo presentarci con la nostra tradizionale cultura dello spettacolo viaggiante e le eccellenze tipiche di questi territori europei. Un modello che vogliamo sia accettato e condiviso - ha insistito Fava -. Non credo che nello spettacolo viaggiante torneranno grandi numeri in termini occupazionali, ma il processo attuale di 'presidio' va sostenuto, affinché che va su una giostra sia tutelato sotto il profilo della sicurezza, oltre che della qualità". Nell'ambito della pianificazione dei prossimi sette anni lo spettacolo viaggiante sarà centrale. "Come Regione Lombardia - ha concluso Fava -investiremo tra il 30 e il 40 per cento di tutta la programmazione regionale: se è vero che la cultura dei grandi numeri sta altrove, quella dello spettacolo viaggiante dà garanzie sulla gestione del territorio". da AgroNotizie

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