mercoledì 1 luglio 2015

Condannato Borghezio per diffamazione aggravata da discriminazione razziale

Condannato Borghezio per diffamazione aggravata da discriminazione razziale. Le associazioni devolvono il risarcimento a progetti rivolti alle comunità rom e sinte e in particolare alla campagna “Se mi riconosci mi rispetti” per il riconoscimento della minoranza dei rom e dei sinti

Il 26 giugno si è concluso il processo contro l’eurodeputato Mario Borghezio nella causa intentata dalle associazioni UPRE ROMA di Milano, SUCAR DROM di Mantova e NEVO DROM di Bolzano assistite dall’avvocato Gilberto Pagani, per le dichiarazioni fatte nella trasmissione “La zanzara” in occasione della Giornata internazionale del popolo rom e sinto l’8 aprile 2013.

Il tribunale di Milano ha preso atto che le tre associazioni hanno accettato le scuse e il risarcimento dei danni morali proposto da Borghezio, risarcimento sulla cui misura lo stesso Borghezio ha chiesto la clausola di riservatezza e che le tre associazioni devolveranno completamente a progetti rivolti alle comunità rom e sinte e in modo particolare al sostegno della campagna “Se mi riconosci mi rispetti” per la legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della minoranza dei Rom e dei Sinti.

Il risarcimento dei danni alle parti lese ha comportato la loro rinuncia alla costituzione di parte civile; il dibattimento è continuato per l'accertamento della responsabilità penale di Mario Borghezio e si è concluso con la sua condanna per diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale, una condanna di grande importanza, perché - al di là della sua misura: una multa e il pagamento delle spese processuali -, riconosce il diritto di Rom e Sinti di essere tutelati come minoranza.

Grazie per l’attenzione per informazioni: 3456123932

7 commenti:

rubri ha detto...

Concetto arcaico, la discriminazione razziale. Non si può discriminare tra una razza e un'altra perché un'altra razza non esiste.

u velto ha detto...

Il termine razza è presente in Costituzione perchè si pensava che l'umanità fosse divisa in razze. In Francia è partito un processo di revisione della Costituzione per eliminare tale parole. Nell'antidiscriminazione è usata per identificare chiaramente una tipologia. Bisognerebbe trovare un'altra parola :)

francydafne ha detto...

Nei manuali di anatomia artistica vi è una suddivisione fra razze:
negroide, australoide, mongoloide, europoide. Non vi è nulla di razzista in tutto questo, ma la constatazione della differenza prsente nell'indice cefalico secondo la classificazione del Biasutti. In sé il termine "razza" non dovrebbe avere connotazioni razziste, ma dal momento che evoca i periodi più bui dell'umanità si potrebbe anche cambiare.

rubri ha detto...

Mi sembra inutile trovare una parola per definire una cosa che non esiste.
Sarebbe come se un bracconiere venisse accusato di aver catturato un asino che vola. Gli asini che volano non esistono, dunque l'accusa di aver catturato un asino che vola non esiste. L'aggravante inflitta a Borghezio non esiste. Si sottopone una persona ad una aggravante che non esiste.

La razza umana è una sola. Se venisse suddivisa non sarebbe più la razza umana.

Persone dall'aspetto molto diverso, come per esempio una persona dalla pelle scura e una persona dalla pelle chiara, possono avere caratteri e comportamenti più simili tra loro rispetto a persone che si somigliano di più dal punto di vista fisico. L'essere umano non è solo fisico.



Tornando sull'esempio dell'insieme:

francydafne ha detto...

Esistono particolari ossature craniali che identificano varie tipologie dell' homo sapiens. Semplice constatazione.

rubri ha detto...

A maggior ragione non c'è discriminazione.

rubri ha detto...

L'essere umano è dotato di ragione. La ragione è qualcosa che è di più del semplice dato fisico o del dato sensibile dei nostri sensi. Lo prova il fatto che le nostre orecchie possono sentire i suoni, ma le nostre orecchie non sanno che stanno sentendo dei suoni; è il nostro cervello che riceve il dato sensibile delle nostre orecchie. Questo vale anche per un animale, per esempio un cane. Anche il cervello del cane elabora le informazioni dei sensi. La differenza tra l'animale e l'essere umano è che l'essere umano ha la ragione. La ragione, a differenza dei sensi, può "sentire" se stessa: la ragione può ragionare su se stessa.
Se c'è diversità tra le ossature craniali, questa diversità non conta se paragonata alla ragione umana.