Il 1° settembre l'associazione Sucar
Drom ha dato il via a Mantova al progetto di doposcuola per minori
sinti “Giaia a Skola”. Il progetto è realizzato grazie al
finanziamento dell’Ufficio Otto per Mille della Tavola Valdese e
all'impegno dei volontari e delle volontarie.
Il progetto supporterà le famiglie
residenti a Mantova, appartenenti alla minoranza linguistica sinta,
nel rapporto con la scuola. In particolare un operatore e
un'operatrice seguiranno, insieme ai volontari e al mediatore
culturale, complessivamente una trentina tra ragazze e ragazzi.
Da anni ormai doposcuola, aiuto
necessario ai minori per affrontare con più strumenti la loro vita
scolastica, non è più previsto dal settore Politiche Educative del
Comune di Mantova e le famiglie si ritrovano sempre più sole in
questo cammino.
Il supporto è ora arrivato grazie alla
sensibilità della Tavola Valdese, che ha riconosciuto l’importanza
di intraprendere progettualità che possano contrastare le difficoltà
che inevitabilmente porterebbero ad una dispersione scolastica mai
conosciuta a Mantova in passato.
Grazie a questo finanziamento si è
potuto strutturare un servizio di doposcuola quotidiano che raggiunge
i minori presso le loro abitazioni. Due gli obiettivi: lo svolgimento
dei compiti assegnati dagli insegnanti ai minori e il supporto alle
famiglie nella vita scolastica dei figli.
Nella scuola lo
strumento del “compito a casa” è importante per strutturare e
rafforzare il lavoro svolto in classe, ma molti genitori non sono in
grado di supportare i propri figli nello svolgimento del lavoro a
casa e questo porta nel giro di pochi mesi ad un ritardo nella
preparazione del minore. Con il passare degli anni questo ritardo si
amplifica sempre di più, portando molti adolescenti ad abbandonare
gli studi.
Il Consiglio direttivo della Sucar Drom
ringrazia l’Ufficio Otto per Mille della Tavola Valdese per il
finanziamento accordato e ci auguriamo che il Comune di Mantova si
renda conto dell’importanza di queste progettualità, dell’aiuto
che possono dare non solo alle famiglie supportandole nel rapporto
con le scuole, ma anche all’istituzione scolastica stessa
arricchita dalla presenza dei minori sinti, e sappia riconfermare in
futuro il suo impegno fattivo.
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