lunedì 9 novembre 2015

Mantova, Giaia a Skola

Il 1° settembre l'associazione Sucar Drom ha dato il via a Mantova al progetto di doposcuola per minori sinti “Giaia a Skola”. Il progetto è realizzato grazie al finanziamento dell’Ufficio Otto per Mille della Tavola Valdese e all'impegno dei volontari e delle volontarie.

Il progetto supporterà le famiglie residenti a Mantova, appartenenti alla minoranza linguistica sinta, nel rapporto con la scuola. In particolare un operatore e un'operatrice seguiranno, insieme ai volontari e al mediatore culturale, complessivamente una trentina tra ragazze e ragazzi.

Da anni ormai doposcuola, aiuto necessario ai minori per affrontare con più strumenti la loro vita scolastica, non è più previsto dal settore Politiche Educative del Comune di Mantova e le famiglie si ritrovano sempre più sole in questo cammino.


Il supporto è ora arrivato grazie alla sensibilità della Tavola Valdese, che ha riconosciuto l’importanza di intraprendere progettualità che possano contrastare le difficoltà che inevitabilmente porterebbero ad una dispersione scolastica mai conosciuta a Mantova in passato.

Grazie a questo finanziamento si è potuto strutturare un servizio di doposcuola quotidiano che raggiunge i minori presso le loro abitazioni. Due gli obiettivi: lo svolgimento dei compiti assegnati dagli insegnanti ai minori e il supporto alle famiglie nella vita scolastica dei figli.

Nella scuola lo strumento del “compito a casa” è importante per strutturare e rafforzare il lavoro svolto in classe, ma molti genitori non sono in grado di supportare i propri figli nello svolgimento del lavoro a casa e questo porta nel giro di pochi mesi ad un ritardo nella preparazione del minore. Con il passare degli anni questo ritardo si amplifica sempre di più, portando molti adolescenti ad abbandonare gli studi.

Il Consiglio direttivo della Sucar Drom ringrazia l’Ufficio Otto per Mille della Tavola Valdese per il finanziamento accordato e ci auguriamo che il Comune di Mantova si renda conto dell’importanza di queste progettualità, dell’aiuto che possono dare non solo alle famiglie supportandole nel rapporto con le scuole, ma anche all’istituzione scolastica stessa arricchita dalla presenza dei minori sinti, e sappia riconfermare in futuro il suo impegno fattivo.

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