A pochi giorni da Il Giorno della
Memoria 2017 pubblichiamo un estratto della testimonianza di Adelaide
“Titina” De Glaudi (in foto), sinta mantovana, internata con la famiglia a Novi Ligure in provincia di Alessandria. Adelaide è nata a
Ponte Nizza (PV) nel 1934 ed è morta a Mantova nel 2011. Adelaide è
stata insignita dal Sindaco di Mantova dell'Edicola di Virgilio il 27
gennaio 2005.
Sono nata nel 1934 a Ponte Nizza in
provincia di Pavia. I miei primi ricordi risalgono a quando abitavamo
ad Alessandria. Ricordo che eravamo con mia mamma vedova, con mia
sorella, avevamo affittato una piccola stanza. Poi io e mia sorella
siamo state messe in un asilo perché mia mamma andava a manghél
[attività di piccolo commercio porta a porta, in lingua sinta].
Dopo, alla sera, ci veniva a prendere e ci portava a casa.
Durante la guerra, ci hanno mandato in
un campo di concentramento a Novi Ligure. Gli uomini andavano a
lavorare, noi, donne e bambini, eravamo lì e ci portavano sempre
qualcosa da mangiare. C'era uno stanzone lungo e vi erano tanti
letti. Gli uomini andavano a lavorare e poi venivano a casa alla
sera. Non mi ricordo esattamente che lavoro facevano... avevo nove
anni.
Nel campo non c'era certo abbondanza di
cibo. Non mi pare che ci trattassero male. Piuttosto ci trattavamo
male tra di noi perché eravamo tutto il giorno insieme chiusi in
quel camerone. Non mi ricordo quanti eravamo in quella stanza. I
fascisti ci passavano un po' di legna perché lì dentro c'era
qualche stufa... Non ricordo molto ma non era certo una vita bella.
La sua testimonianza integrale è presente nel volume
“Porrajmos, la persecuzione razziale dei rom-sinti durante il
periodo nazi-fascista” di Virginia Donati, pubblicato a Mantova nel
2003 dall'Istituto di Cultura Sinta. Nei prossimi giorni pubblicheremo la
testimonianza di Dolores Carboni.
Ti invitiamo a visitare il museo
virtuale Porrajmos.
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