A poche ore da Il Giorno della Memoria
pubblichiamo un estratto della testimonianza di Dolores Carboni (in
foto), sinta mantovana, testimone del Porrajmos. Dolores è nata a
Pegognaga (MN) nel 1916 ed è morta a Mantova nel 2008. Dolores è
stata insignita dal Sindaco di Mantova dell'Edicola di Virgilio il 27
gennaio 2005.
Sono nata il 29 gennaio del 1916.
Brutta gente erano i fascisti, facevano del male ai sinti. Ci sono
stati buttati dei miei fratelli in Germania e ringraziando Dio sono
venuti a casa. Ormai, però, sono morti tutti e due. Si chiamavano
Suffer Catullo che portava il nome del papà e Zinberger Oliviero. In
Germania ci sono stati nel '43. Sono stati trattati male, trattati
come i cani. Ci han tagliato tutti i capelli, trattati male.
Io non sono stata in campo di
concentramento, ringraziando Iddio, ma quelli che sono andati erano
trattati male. Anche nei campi in Italia. Erano trattati male anche
in Italia, da quella brutta razza di fascisti, quella brutta
discendenza.
Li hanno buttati dentro ad un casotto,
i miei fratelli, e là non ci davano neanche l'acqua da bere,
domandavano l'acqua e non ce la davano. Mio fratello lo hanno tirato
fuori per tenere l'ordine a tutti, per tenere l'ordine per gli altri.
Non ci davano neanche l'acqua da bere. E' una brutta razza quella
fascista.
Tanti dei nostri sono stati ammazzati e
ci hanno fatto di tutto. Dei nostri. Li torturavano. Gli hanno tirato
via le unghie dei piedi, le unghie delle mani. Torturavano i nostri
italiani, i nostri sinti, li torturavano quella brutta razza. Ci
tiravano via le unghie delle mani e dei piedi! Li portavano anche nei
campi di concentramento.
I campi di concentramento erano a
Bolzano, Merano, anche a Milano, li tenevano chiusi dentro una
gabbia, un capannotto, e poi ci facevano peggio che Ravetta, quella
brutta razza di fascisti italiani. Anche delle donne portavano via.
Le facevano di tutto, le violentavano, i fascisti, era una brutta
razza, pazienza i tedeschi ma i nostri italiani è una brutta razza.
Di sinti partigiani ce n'erano tanti e
andavano a far del male ai fascisti, era una brutta razza i fascisti,
erano peggio loro che neanche i tedeschi. Lo dico per verità.
Hanno rischiato, hanno fatto tanto i
nostri. Mio fratello si chiamava Zinberger Giovanni. Ha combattuto a
Bolzano contro i fascisti, nel '44. Ha combattuto mio fratello. Per
difendere i sinti. Ce n'era tanta di gente, non mi ricordo mica il
nome, di sinti che combattevano i fascisti. Erano dei sinti, si.
Hanno fatto anche loro la loro parte.
Ma poi, alla fine, li hanno attaccati
lì a Loreto, a Milano. Io c'ero. Li hanno attaccati via tutti.
Mussolini e tutto il suo seguito. Sono stati lì tre... quattro
giorni attaccati via, coi piedi li hanno attaccati via, nel '45.
La sua testimonianza integrale è presente nel volume
“Porrajmos, la persecuzione razziale dei rom-sinti durante il
periodo nazi-fascista” di Virginia Donati, pubblicato a Mantova nel
2003 dall'Istituto di Cultura Sinta.
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