martedì 28 febbraio 2017

Rom e sinti: l'UNAR non si fermi!

Uno “scoop” delle Iene ha portato alle dimissioni del direttore dell’UNAR, l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Etniche e Razziali che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Immediatamente è partita una campagna strumentale e molto pericolosa che rischia di buttare il bambino con l’acqua sporca: con la scusa di denunciare il presunto illecito di un’associazione vincitrice di un bando UNAR si vuole chiudere un ente che è l’unico che ha la funzione e le risorse per contrastare le molte, troppe discriminazioni cui sono vittime in questo Paese le minoranze a cominciare da quelle di origine etnica.

L’associazione che ha partecipato al bando è composta da 70 circoli ciascuno dei quali svolge una propria autonoma attività che può piacere o non piacere, ma che non ha nulla a che vedere con il progetto vincitore del bando ed è quindi strumentale mettere in relazione le due cose. Se il partito X finanzia con soldi pubblici le proprie strutture e il circolo di Peretola commette illeciti, si colpiscono gli illeciti accertati di Peretola ma non sarebbe ammissibile che si pretendesse lo scioglimento di quel partito. L’esempio non è casuale perché se questa fosse la logica ora non avremmo più partiti in Italia, neppure quelli che ora chiedono a gran voce la chiusura dell’UNAR.

Costoro che chiedono la chiusura dell’UNAR – pur sapendo benissimo che non è possibile in quanto frutto di una direttiva europea- sono tutti uniti a costruire le proprie fortune sull’istigazione alla paura e all’odio per tutto ciò che è considerato diverso ed estraneo, e comunque utile a essere indicato causa del disagio sociale, dagli immigrati ai rom agli omosessuali. E sanno bene che la Commissione europea assegna all’UNAR risorse che devono essere destinate a contrastare la discriminazione e a sostenere azioni concrete di inclusione sociale. Se queste azioni andassero a buon fine costoro avrebbero meno occasioni di raccoglier il voto della paura.


Tanto per fare un esempio che ci riguarda, Rom e Sinti aspettano da cinque anni l’applicazione delle politiche di inclusione previste dalla Strategia nazionale di inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti. Questo documento di circa 100 pagine è stato approvato al Parlamento europeo e dal Governo italiano nel 2012 e finora è rimasto sostanzialmente inapplicato nonostante la Commissione europea metta a disposizione consistenti risorse economiche. L’UNAR, responsabile della sua l’applicazione, adesso che finalmente ha deciso di occuparsene, viene bloccato. Se il bando in questione viene annullato, le risorse dedicate (circa un milione di euro) per l’ennesima volta saranno restituite alla Commissione europea perché il Governo italiano non è stato in grado di spenderle nei tempi stabiliti.

Se l’attività dell’UNAR viene sospesa in attesa di far calare la polvere sull’incidente avvenuto, di nominare un altro direttore, di fare le elezioni, la stessa cosa succederà con altri fondi, parte dei quali dedicati all’inclusione dei rom e sinti, e nessun problema verrà mai risolto. Così per gli amanti delle ruspe e della speculazione politica sulle disgrazie altrui, ci saranno sempre i campi rom, le lotte tra i poveri, il disagio delle periferie.

È bene riflettere sul fatto che proprio in questo periodo la Commissione europea sta valutando lo stato attuale di applicazione delle Strategie nazionali in tutti i Paesi europei. E poi bisogna anche sapere che da tempo sull’Italia pende il rischio di un’infrazione da parte della Commissione europea per la segregazione di Rom e Sinti con conseguenze che non ricadranno soltanto su Rom e Sinti perché a pagare saranno tutti i cittadini italiani.

Per questo ci appelliamo al Governo perché le attività dell’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Etniche e Razziali non si fermino, ma piuttosto siano finalmente più efficaci per il bene di tutti.

Dijana Pavlovic, Consulta Rom e Sinti di Milano; Santino Spinelli, associazione FederArteRom; Nazzareno Guarnieri, Fondazione Romanì Italia; Paolo Cagna Nichi, associazione Upre Roma; Davide Casadio, Federazione Rom e Sinti Insieme; Gennaro Spinelli, associazione FutuRom; Saska Jovanovic associazione Romni Onlus; Concetta Sarachella, Rowni-Roma Women Network Italy; Giorgio Bezzecchi, Cooperativa Romano Drom e Museo del viaggio “Fabrizio De Andre”; Vladimiro Torre, associazione Them Romanò; Ernesto Grandini, associazione Sinti Italiani di Prato; Samir Alija e Miguel Lebbiati Fiorello, associazione New Romalen; Elvis Ferrari, Associazione Sinti Italiani di Piacenza; Carlo Berini, Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni; Davide Gabrieli, Associazione Sucar Drom; Claudio Gennari, Associazione Sinti Italiani di Vicenza; Yuri Del Bar, Istituto di Cultura Sinta; Diego Grisetti, Associazione Sinti Italiani di Reggio Emilia; Bernardino Torsi, Cooperativa Labatarpe; Cen Rinaldi, Associazione Sinti Italiani di Verona; Jose Bianchi, Associazione Sinti Italiani di Busto Arsizio; Tomas Fulli, Associazione Sinti Italiani di Bologna; Luca Bravi, Radio Cora; Marco Brazzoduro, associazione Cittadinanza e Minoranze; Demir Mustafa, associazione Amalipe Romano; Simonetta Malinverno Associazione Amici di Via di Django; Gian Luca Magagni, Aizo Rovereto; Alexsander Valentino, Forum Campania Rom.

Per informazioni
Dijana Pavlovic 3397608728 – Carlo Berini 3456123932

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