Ventotto organizzazioni in Italia
denunciano il clima sempre più violento nei confronti delle persone
appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom. Le
organizzazioni chiedono al Governo italiano di impegnarsi seriamente
nel contrasto all'antiziganismo, all'Ordine dei Giornalisti di
fermare la propaganda antizigana che pervade i media e alle
Istituzioni europee di intervenire sul Governo italiano perché si
impegni a combattere l’antiziganismo.
Le persone appartenenti alla minoranza
linguistica rom e sinta subiscono quotidianamente violenze di ogni
tipo, verbali e fisiche, che molto raramente vengono denunciate.
A Napoli nel 2013 una donna infastidita
da una mamma con bimbo di un anno e otto mesi che erano soliti a
sostare davanti al suo palazzo e vendere i fazzoletti, buttò dal
balcone su di loro dell’acido muriatico sfigurando il bambino.
Due anni fa Roberto Costelli, un ex
parà, si è avvicinato a due camper parcheggiati nei quali
dormivano due famiglie con complessivamente dieci bambini, ha sparato
su entrambi i camper uccidendo una persona. Ha poi dichiarato "Non
sono un razzista, li ho uccisi perché sporcavano". Per non
parlare dei pogrom di campi da Torino a Napoli consumati da
un’isteria collettiva: a Torino dopo la falsa denuncia di stupro di
una ragazzina, a Napoli dopo il falso rapimento di una bambina.
Anche negli ultimi quattro mesi abbiamo
avuto 3 casi di violenza. Il 4 Novembre scorso Paolo Cagna Ninchi,
presidente dell’associazione Upre Roma di Milano è stato aggredito
fisicamente da una persona sotto casa sua mentre portava a passeggio
il suo cane perché ha una moglie “zingara che va in televisione”
(attivista Dijana Pavlovic).
Il 22 Dicembre scorso un bambino di 8
anni, residente nel “campo” di via Salone a Roma, stava giocando
a pallone con un amico su un prato, quando con una pallonata ha
colpito una delle pecore di un pastore sardo che pascolava nel prato
di fianco. I bambini raccontano che l’uomo è uscito di casa
brandendo una pistola e una canna di bambù. Prima ha sparato un
colpo in aria per spaventare i due bambini, poi li ha rincorsi per
diversi metri e una volta raggiunti avrebbe colpito il piccolo con la
canna cavandogli un occhio. Le lesioni sono gravi e il bambino non
potrà più utilizzare l’occhio.
In questi giorni si parla molto di un
video che mostra due dipendenti del supermercato Lidl di Follonica
rinchiudere due donne in una gabbia nella quale si conservano i
rifiuti. Mentre la donna urla per la paura i due dipendenti la
riprendono con il telefono deridendola e poi postano il video su
Facebook ottenendo 200.000 visualizzazioni, più di 30.000 like e
numerosi commenti che istigano alla violenza. Matteo Salvini,
segretario della Lega Nord, rilancia il video chiedendosi “cosa ha
da urlare questa disgraziata” e poi lancia sui social “#ruspa”.
La prima cosa che colpisce di questo
caso sono le fievoli e rare condanne sull’accaduto da parte delle
istituzioni italiane. La seconda cosa che inquieta è che nel
dibattito pubblico in generale sia da parte dei giornalisti, sia da
parte dei politici il linguaggio che si usa è da una parte “ragazzi
o lavoratori” che hanno sbagliato a postare il video sui social e
dall’altra parte le “le zingare” o “le ladre”. La terza
cosa che allarma è che quando si tratta di Rom e Sinti l’opinione
pubblica non è più in grado di riconoscere e condannare un chiaro
atto di violenza, tra l’altro particolarmente meschino e vigliacco
visto che si tratta di una violenza di due uomini contro due donne in
palese stato di fragilità.
E’ evidente che la società italiana
è profondamente afflitta da antiziganismo che mostra le forme di
violenza fisica oltre che verbale. La strumentalizzazione politica e
il processo di gogna mediatica che dal 2008 pervade i media italiani
hanno provocato la disumanizzazione della nostra comunità. Anche le
“brave persone”, madri e padri di famiglia, quelle che vanno a
messa la domenica, quelle che invocano la legalità e si credono
“giuste”, non vedono nel filmato di Follonica il volto di una
donna terrorizzata e maltrattata da due uomini, ma solo una “zingara
ladra” e non vedono a Roma più un bambino che ha perso un occhio
perché giocava a pallone, ma uno zingarello. E a una “zingara
ladra” o a uno “zingarello” non si deve nessuna compassione.
Per questo, oltre la punizione e la
pena dovute per chi ha commesso questo crimine d’odio a Follonica,
sia da parte della Giustizia italiana sia da parte del datore di
lavoro (LIDL), chiediamo a chi è il garante della Costituzione
Italiana, il Presidente della Repubblica e i presidenti della Camera
e del Senato, di prendere atto della pericolosità di quello che sta
accadendo promuovendo una riflessione comune su come contrastare
l’antiziganismo e i suoi effetti sulla nostra società. Chiediamo
al Parlamento italiano una nuova legge, di facile applicazione,
contro i crimini d’odio e contro le discriminazioni.
Chiediamo inoltre al Consiglio d’Europa
e alla Commissione europea e a tutte le istituzioni internazionali di
intervenire sul Governo italiano perché si impegni a combattere
l’antiziganismo come condizione per realizzare finalmente in questo
Paese le politiche di inclusione sociale.
Infine chiediamo all’Ordine dei
Giornalisti di prendere atto della responsabilità dei media per la
propaganda antizigana a lungo tollerata e di prendere provvedimenti
dovuti nei confronti di chi diffonde quotidianamente informazioni
anche false che istigano all’odio e fomentano la paura con
conseguenze profonde sulla coscienza collettiva e quindi con un grave
pregiudizio non solo per le Comunità Rom e Sinte ma per l’intera
società.
Dijana Pavlovic, Consulta Rom e Sinti
di Milano; Santino Spinelli, Federazione FederArteRom; Nazzareno
Guarnieri, Fondazione Romanì Italia; Paolo Cagna Nichi, associazione
Upre Roma; Davide Casadio, Federazione Rom e Sinti Insieme; Gennaro
Spinelli, associazione FutuRom; Saska Jovanovic associazione Romni
Onlus; Concetta Sarachella, Rowni-Roma Women Network Italy; Giorgio
Bezzecchi, Cooperativa Romano Drom e Museo del viaggio “Fabrizio De
Andre”; Vladimiro Torre, associazione Them Romanò; Ernesto
Grandini, associazione Sinti Italiani di Prato; Samir Alija e Miguel
Lebbiati Fiorello, associazione New Romalen; Elvis Ferrari,
Associazione Sinti Italiani di Piacenza; Carlo Berini, Articolo 3
Osservatorio sulle discriminazioni; Davide Gabrieli, Associazione
Sucar Drom; Claudio Gennari, Associazione Sinti Italiani di Vicenza;
Yuri Del Bar, Istituto di Cultura Sinta; Diego Grisetti, Associazione
Sinti Italiani di Reggio Emilia; Bernardino Torsi, Cooperativa
Labatarpe; Cen Rinaldi, Associazione Sinti Italiani di Verona; Jose
Bianchi, Associazione Sinti Italiani di Busto Arsizio; Tomas Fulli,
Associazione Sinti Italiani di Bologna; Luca Bravi, Radio Cora; Marco
Brazzoduro, associazione Cittadinanza e Minoranze; Demir Mustafa,
associazione Amalipe Romano; Simonetta Malinverno Associazione Amici
di Via di Django; Alexander Valentino, Forum Campania Rom
Per informazioni
Dijana Pavlovic 3397608728 – Carlo
Berini 3456123932
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