Alla vigilia dell'8 aprile la Commissione europea, secondo quanto
pubblicato dal Financial Times, ha bloccato per l'ennesima volta la
pubblicazione di una relazione che porterebbe l'Italia a subire un
processo d'infrazione per le discriminazioni subite dalle persone
appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom. La relazione
della Commissione si concentrerebbe sulla questione abitativa che
vede segregate alcune migliaia di persone nei cosiddetti “campi
nomadi”.
La relazione, scrivono i giornalisti
Duncan Robinson e James Politi, sarebbe pronta dall'anno scorso, ma
la Commissione continuerebbe a bloccarla -insieme alle inevitabili
sanzioni - per scongiurare un nuovo scontro tra Bruxelles e Roma,
dopo quelli per la finanziaria, il settore bancario e l'immigrazione.
La Commissione europea, si legge
nell'articolo, ha adottato sempre la linea dura sulle discriminazioni
subite dalle persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e
rom. Già alcuni Paesi hanno subito sanzioni, in particolare per le
discriminazioni subite dai minori nella scuola.
Iverna McGowan di
Amnesty International ha attaccato la decisione della Commissione di
non avviare la procedura d'infrazione contro l'Italia per la
discriminazione sistemica subita da anni dalle persone appartenenti
alla minoranza linguistica sinta e rom.
Mentre la
Commissione europea sta comunque continuando a monitorare la
situazione in Italia, il Governo italiano non ha voluto commentare la
notizia, ne ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti del
Financial Times.
Ieri il Governo
italiano ha convocato le associazioni iscritte nel registro UNAR che
si occupano di tutela dei diritti delle persone appartenenti alla
minoranza linguistica sinta e rom per implementare la Strategia nazionale d'inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti. Doveva
presiedere l'incontro la Sottosegretaria alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, ma non si è presentata.
Le associazioni sono intervenute ma nessuna risposta concreta è
arrivata dal Governo italiano. E' stato in definitiva l'ennesimo
esempio del più completo disinteresse del Governo italiano alle
discriminazioni subite dalle persone appartenenti alla minoranza
linguistica sinta e rom.
In foto i Consiglieri regionali della Regione Lombardia, appartenenti alla Lega Nord, dopo l'abrogazione delle Legge regionale a tutela della persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom
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