L'intervento a firma di Luca Dotti per
l'associazione Sucar Drom a condanna delle esternazioni del Ministro Salvini e sull'attuale momento politico italiano con un
invito ai Sindaci lombardi a dimostrare che è possibile affrontare
temi “politicamente difficili” nel
rispetto dei dettami democratici.
Ogni giorno siamo ormai costretti ad
assistere ad esternazioni di Matteo Salvini, massimo esponente di
questo miserevole governo leghista-pentastellato. Non avendo idee
concrete per risolvere i problemi del nostro Paese, il neo Ministro
dell’Interno non trova di meglio da fare che cavalcare i temi più
beceri e razzisti tanto cari ai fedeli alla Lega. Chiusura
all’Europa, madre di tutti i nostri mali, lotta agli immigrati che
metterebbero in pericolo i nostri valori culturali, e misure speciali
contro i rom, secolari nemici e da sempre una minaccia per tutti.
Queste le priorità di un governo che da molte parti politiche è
considerato impreparato e inefficiente per il compito che deve
assolvere, se non pericoloso per i diritti umani.
A gran voce il Ministro in questi
giorni è tornato infatti a chiedere la schedatura dei rom che vivono
in Italia e misure quali il togliere la patria potestà per quei
genitori che non mandano i figli a scuola. Naturalmente se i bambini
sono rom, gli altri padri e le altre madri possono stare tranquille
se non mandano i loro figli a scuola.
Misure che Salvini stesso sa essere
contrarie alla Costituzione e alle leggi e perciò inapplicabili, ma
che vanno sempre bene da sbandierare perché sempre troveranno un
seguito tra il suo elettorato. Leggi speciali di triste memoria che
speravamo di non sentire invocate nuovamente, almeno non a così poco
tempo dall’intervento della Senatrice a vita Liliana Segre quando
ha affermato: “Mi rifiuto di pensare che la nostra civiltà
democratica sia sporcata da leggi speciali, se accadrà mi opporrò
con tutte le mie forze”.
Credere che il Ministro fosse in
qualche modo toccato da queste parole era davvero troppo, quindi
speriamo che tanti altri, esponenti politici e non, come sta
avvenendo facciano sentire il loro dissenso e denuncino queste
esternazioni, ancor più gravi e inammissibili se fatte da un
esponente del Governo.
Troppe volte e per troppo tempo si è
preferito minimizzare queste prese di posizione come trovate buone
per accaparrare voti in campagna elettorale. Molto colorate ma in
fondo non pericolose, un gran abbaiare e poco di più. Un minimizzare
le cose che ha solo portato a rimandare in eterno la risoluzione del
vero problema: il superamento definitivo di tutte le realtà
ghettizzanti, quali i cosiddetti “campi nomadi”, offrendo alle
persone che vi abitano un'alternativa abitativa dignitosa al pari dei
loro concittadini.
I Sindaci delle città lombarde, quale
il nostro Sindaco Matti Palazzi, devono esprimere oggi una volontà
atta ad affrontare la questione del superamento dei cosiddetti “campi
nomadi”. Un impegno che deve essere anche della Regione Lombardia
che da dieci anni si disinteressa vergognosamente della questione.
Una sconcezza, quella dei “campi nomadi”, che nella nostra città
ha visto fino ad oggi un impegno da parte dell'Amministrazione
comunale più di studio e di verifica delle possibili alternative che
di impegno nella realizzazione di azioni politiche concrete. Oggi è
il momento di dimostrare che è possibile affrontare temi
“politicamente difficili” con onestà e civiltà nel rispetto dei
dettami democratici. di Luca Dotti
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