«Pronti a impugnare qualsiasi
provvedimento e a diffidare le autorità locali dall'attuare azioni
anticostituzionali»: così risponde alla schedatura dei rom
annunciata dal ministro Salvini, Carlo Berini, presidente
dell'associazione Sucar Drom la cui mission è il riconoscimento dei
pieni diritti di cittadinanza delle minoranze nazionali ed europee
Sinte e Rom.
«Mi dispiace che il ministro Salvini -
dichiara Berini - inizi a preoccuparsi delle problematiche della
minoranza linguistica Sinta e Rom con la stessa modalità del suo
predecessore della Lega Nord Maroni». Il precedente risale
all'estate del 2008: l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni
varò un pacchetto sicurezza che prevedeva l'identificazione di tutti
i nomadi presenti in Italia. «Maroni - prosegue Berini - lanciò un
censimento della presenza di Rom e Sinti in Italia ma non potè
attivarlo perché era contrario al dettato costituzionale».
L'iniziativa suscitò le critiche
dell'Unione Europea e dell'Onu, il Tar del Lazio nel 2009 ritenne
illegittimo il decreto in riferimento all'identificazione delle
persone, il Consiglio di Stato definì insussistente una emergenza
nomadi in Italia, presupposto su cui si basava l'intervento di
Maroni, «e infine è stata la Cassazione a bocciarlo dichiarandolo
illegittimo e discriminatorio» prosegue il presidente di Sucar Drom
che consiglia a Salvini di «leggersi i dati del ministero
dell'Interno sulla presenza delle minoranze linguistiche Rom e Sinte
nelle aree comunali e le stime sulle presenze in terreni o strutture
non pubbliche, per lo più concentrate a Milano, Roma, Napoli,
Torino, Cosenza».
Insomma i dati ci sono già, basta
cercarli. «Se vuole - aggiunge ancora Berini - posso dirglieli io:
in Italia ci sono meno di 100mila presenze, nel 2008 nei campi delle
aree comunali tra Milano, Roma e tutta la Campania sono state censite
12.400 persone, numeri ben lontani dai dati che parlavano di oltre
40mila persone. Ci sono tra le 20mila e le 25mila persone nelle aree
comunali mentre altri vivono o in aree di proprietà privata o in
alloggi pubblici. Dispiace che Salvini non abbia imparato la lezione
di Maroni, dopo di allora non solo non sono stati chiusi i campi ma
ne hanno fatti di ancora più grandi peggiorando la situazione delle
miniranze che ci vivono».
L'appello di Sucar Drom è che il
ministro Salvini incontri le organizzazioni nell'organismo costituito
presso la presidenza del Consiglio la piattaforma nazionale Rom e
Sinti: «Come nel 2008 impugnammo gli atti del ministro Maroni, siamo
pronti a fare altrettanto con qualsiasi altro provvedimento e per
questo abbiamo già iniziato a lavorare in coordinamento con
l'associazione nazionale per gli studi giuridici sull'immigrazione».
19 maggio 2018, M.V., Gazzetta di Mantova, pagina 2
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