Martedì scorso una bambina di 15 mesi
è stata colpita alla schiena da un proiettile sparato da un'arma ad
aria compressa. La bambina, di nome Cirasela, rischia di rimanere
paralizzata per tutta la sua vita. La comunità rom e sinta rivolge
un appello al Presidente della Repubblica.
Martedì 17, a Roma, intorno alle 18 un
gruppo di persone appartenenti alla minoranza
rom stava tornando dal parco giochi di via Togliatti quando
contro di loro è stato esploso un colpo con una pistola ad aria
compressa. Il colpo ha ferito alla schiena Cirasela, una bimba di 15
mesi, che era in braccio alla mamma e ora è all’ospedale: il
proiettile ha leso la piccola colonna vertebrale della bimba che ora
rischia di rimanere paralizzata. Perché?
Perché a un essere innocente deve
essere distrutta la vita? Perché una famiglia, povera e indifesa,
deve precipitare nella disperazione colpita nel suo bene più
prezioso e unico, i figli? Perché può esistere qualcuno di così
vigliacco da sparare a gente inerme che cammina per strada per far
loro del male?
Noi sappiamo perché. Noi sappiamo che
dieci anni di campagne di discriminazione e odio contro chi non ha
altra colpa che essere diverso hanno coltivato rancore e rabbia in
chi ha bisogno di trovare un colpevole al proprio disagio,
all’insicurezza del presente, all’incertezza del futuro.
Noi sappiamo chi ha coltivato questo
rancore che un giorno colpisce a morte un essere umano con un altro
colore della pelle, un giorno un gruppo di “zingari” che tornano
da un campo giochi, domani un essere umano che la pensa diversamente,
solo perché crede in un dio che si chiama Allah.
Noi sappiamo che questa onda nera
d’odio e di rancore trova oggi nel governo italiano, a dirigere il
ministero dell’interno, chi l’ha alimentata e che ora ne coglie i
frutti promettendo respingimenti, ruspe e censimenti etnici.
Noi sappiamo che quest’onda nera
sommerge il senso stesso di umanità che ci dovrebbe distinguere e
che solo recuperando questo senso d’umanità non ci saranno più
madri e bimbi abbandonati a morire in mare, immigrati e “zingari”
presi di mira dai vigliacchi in un ormai lungo elenco di violenze
piccole e grandi che fanno vivere nella paura intere comunità.
Perciò non ci sentiamo di rivolgerci
al ministro dell’interno per chiedere giustizia per la piccola
Cirasella. Certo polizia e carabinieri faranno le proprie indagini ma
il vigliacco che agisce nell’ombra sa bene che gode praticamente
dell’impunità ed è perciò tanto più vile il suo gesto.
Ci rivolgiamo invece a chi rappresenta
tutto il popolo italiano, al presidente della repubblica italiana,
perché con le sue parole rischiari la coscienza collettiva
restituendole quel senso di umanità che sembra smarrito e garantisca
che l’azione del governo sia coerente con quei principi che la
carta dei diritti universali e la nostra costituzione hanno sancito
dopo che l’umanità è uscita dalla più grande tragedia provocata
dall’odio verso l’altro perché diverso per religione, razza o
opinione politica.
Alleanza Romanì, Accademia d’arte
romanì, Associazione nazionale Them Romanò onlus, FederArteRom,
Associazione Upre Roma, Associazione Amici di Zefferino, Associazione
Romani Kriss, Associazione Sinti italiani di Prato, Associazione Nevo
Drom, Associazione Rom in Progress, Associzione New Romalen,
Associazione Futurom, Associazione Romni onlus, Associazione Rowni,
Associazione Rom e Romnia Europa, Associazione Sucar Drom,
Associazione Cittadinanza e Minoranze
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