L’aggressore che aveva percosso il
presidente dell’associazione Upre Roma perché sua moglie è “una
zingara di merda” patteggia una pena di 2 anni e sei mesi di
reclusione.
Il 12 Settembre 2018 il tribunale di Milano ha applicato
la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione all’aggressore che il 4
Novembre 2016 aveva provocato gravi lesioni a Paolo Cagna Ninchi (in foto),
presidente dell’associazione Upre Roma da sempre impegnata nelle
attività di contrasto ad ogni forma di discriminazione e finalizzate
all’inclusione della comunità Rom in Italia, colpevole, secondo
l’aggressore, di essere il marito di Dijana Pavlovic, attivista rom
impegnata a livello nazionale ed europeo per il riconoscimento dei
diritti civili del popolo romanì e per la costruzione di una società
equa e multirazziale.
Paolo Cagna Ninchi, assistito
dall’avvocato Gilberto Pagani che aveva sottolineato nella denuncia
l’aggravante dell’odio razziale, ritiene che “la condanna di
ogni aggressione a sfondo razziale sia importante in un momento
storico e in clima politico in cui aumentano le violenze contro
immigrati, rom, persone di colore e religione diversi e in cui coloro
che si battono contro questa situazione diventano vittime di campagne
diffamatorie e di violenze fisiche, oltre che morali. Compito
primario delle Istituzioni è quello di continuare a investire
nell’inclusione multietnica, attraverso politiche che pongano
sempre più l’interesse e la dignità di ciascun essere umano al
centro delle proprie azioni. La pesante pena, che l'aggressore dovrà
scontare, sia di monito a chi fa uso della violenza non avendo altri
argomenti per sostenere il suo odio”.
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