venerdì 14 settembre 2018

Milano, condannato l'aggressore di Paolo Cagna Ninchi

L’aggressore che aveva percosso il presidente dell’associazione Upre Roma perché sua moglie è “una zingara di merda” patteggia una pena di 2 anni e sei mesi di reclusione. 

Il 12 Settembre 2018 il tribunale di Milano ha applicato la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione all’aggressore che il 4 Novembre 2016 aveva provocato gravi lesioni a Paolo Cagna Ninchi (in foto), presidente dell’associazione Upre Roma da sempre impegnata nelle attività di contrasto ad ogni forma di discriminazione e finalizzate all’inclusione della comunità Rom in Italia, colpevole, secondo l’aggressore, di essere il marito di Dijana Pavlovic, attivista rom impegnata a livello nazionale ed europeo per il riconoscimento dei diritti civili del popolo romanì e per la costruzione di una società equa e multirazziale.

Paolo Cagna Ninchi, assistito dall’avvocato Gilberto Pagani che aveva sottolineato nella denuncia l’aggravante dell’odio razziale, ritiene che “la condanna di ogni aggressione a sfondo razziale sia importante in un momento storico e in clima politico in cui aumentano le violenze contro immigrati, rom, persone di colore e religione diversi e in cui coloro che si battono contro questa situazione diventano vittime di campagne diffamatorie e di violenze fisiche, oltre che morali. Compito primario delle Istituzioni è quello di continuare a investire nell’inclusione multietnica, attraverso politiche che pongano sempre più l’interesse e la dignità di ciascun essere umano al centro delle proprie azioni. La pesante pena, che l'aggressore dovrà scontare, sia di monito a chi fa uso della violenza non avendo altri argomenti per sostenere il suo odio”.

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