É in pietra della Majella e raffigura
una donna con un bambino fra le braccia, la gonna impigliata nel filo
di ferro, che riesce a liberarsi e a fuggire dal genocidio. Accanto una
ruota, simbolo del viaggio, del cammino di un popolo. É il monumento
al 'Samudaripen', memoria al tentativo di genocidio subito dalle
persone appartenenti alla minoranza linguistica rom e sinta durante
il fascismo e il nazismo.
Il monumento, fortemente voluto
dall'associazione Thèm Romano e da tutte le associazioni rom e sinte
italiane, è stato inaugurato il 5 ottobre scorso a Lanciano nel
Parco delle Memorie. Una scultura realizzata da Tonino Santeusanio
grazie a una raccolta fondi promossa, tramite un comitato
internazionale, da Santino Spinelli (in foto con il padre), artista e docente universitario,
ambasciatore della cultura rom nel mondo.
Un monumento per ricordare, primo in
Italia, la persecuzione razziale e lo sterminio di cinquecentomila
fra rom e sinti in Italia e Germania tra 1935 e 1945. Spinelli è
anche autore della poesia 'Auschwitz' (nelle lingue romanì,
italiano, inglese ed ebraico) sul basamento del Monumento, incisa su
ceramica laertina donata dal Comune di Laterza (Taranto), città
gemellata con Lanciano. La stessa poesia è sull'unico altro
monumento al Samudaripen in Europa il Roma Memorial di Berlino.
L'inaugurazione del monumento è stato
il momento più emozionante di una due giorni, 4 e 5 ottobre, ricca
di momenti importanti vissuti con il convegno internazionale sul
'Samudaripen' o Porrajmos e con la premiazione del Concorso artistico
internazionale 'Amico Rom', alla sua 25/a edizione. Eventi promossi
dall'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, insieme ai
Comuni di Lanciano (Chieti) e Laterza (Taranto), all'Università
'D'Annunzio' di Chieti-Pescara, all'Anpi di Lanciano,
all'Associazione Them Romanò Onlus e all'Ucei, Unione delle Comunità
ebraiche italiane.
La sera del 4 ottobre alTeatro Fenaroli
di Lanciano ha ospitato la cerimonia di premiazione del Concorso
'Amico Rom' che ha visto la partecipazione di artisti da tutta
Europa: il vincitore assoluto quest'anno è Veljko Kajtazi di
Zagabria, artista e attivista per i diritti dei rom e membro del
Parlamento della Repubblica croata.
"Siamo una minoranza in Italia da
oltre sei secoli - ricorda Santino Spinelli, in arte Alexian, docente
universitario e musicista, animatore dell'associazione Them Romanò
Onlus - Ci sono rom italiani integrati nella società che conservano
le loro tradizioni. La popolazione romanì nel mondo è di circa 20
milioni di persone: 16 milioni tra Europa e Americhe (180mila in
Italia), 4 in Medio Oriente. Il primo ceppo di Rom in Italia arrivò
in Abruzzo e Molise dalla Grecia".
Tante le persone che hanno partecipato
agli eventi, tra cui tantissimi studenti e alcune personalità quali
il direttore dell'Unar, Luigi Manconi, il drammaturgo, attore e
compositore Moni Ovadia e il giornalista Gad Lerner.
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