Dal 26 Febbraio, dalle ore 15, davanti
a Montecitorio una delegazione della rete Kethane - rom e sinti per l’Italia inizia uno sciopero della fame contro la violenza
razzista. Aderisci inviando un WhatsApp a 3397608728.
Giovedì 21 febbraio nella
metropolitana romana, un uomo di 29 anni ha afferrato un taglierino e
ha ferito alla nuca un bambino di 11 anni. Il bambino è rom e
l’aggressore italiano. L’uomo continuava ad urlare: “Voglio
ammazzarvi tutti “ e ha accusato il ragazzino di averlo derubato di
70 euro. Il bambino non aveva in tasca i 70 euro, ma questo non
cambia di molto. Che rubino, chiedano la carità o non facciano
niente, gli “zingari” sono da rieducare. Proprio come la bambina
di 18 mesi, che a Roma mentre era in braccio alla madre, è stata
colpita alla schiena con un fucile a piombini, oppure come il sinto
che nel Bresciano venne preso a fucilate mentre scappava dal suo
campar al quale un criminale aveva dato fuoco e così via.
Un crescendo di violenza che trova
sostegno e giustificazione in una politica che ha assunto la ruspa
come simbolo, lo sgombero come pratica e che incoraggia la giustizia
fai da te. Via libera quindi all’odio, ora non bastano più le
parole, sui social, sui media, nei bar, sui bus o nei supermercati,
ora si passa alla violenza “educativa”, perché sei il nemico, la
causa di tutti i mali, “zingaro” o “negro” , bambino o adulto
che tu sia. Se poi l’esempio viene dall’alto - il maestro che
mette alla gogna il bambino nero a Foligno, il ministro dell’interno
che porta la solidarietà e chiede la grazia per il criminale in
galera per tentato di omicidio di un ladro di benzina inerme - cadono
i tabù e quando questo avviene ci troviamo di fronte a un precipizio
del quale nessuno conosce la profondità.
In segno di resistenza civile a un
razzismo che rende la nostra vita una lotta contro una violenza
quotidiana la rete “KETHANE – Rom e Sinti per l’Italia”
inizia uno sciopero della fame da martedì 26 febbraio in piazza
Montecitorio. Vogliamo testimoniare la sofferenza dei Rom e Sinti in
Italia, il loro rifiuto di un razzismo che ha superato la soglia del
pregiudizio per diventare pedagogia razzista sul campo.
Chiediamo ai rappresentanti del popolo
italiano, del quale noi siamo parte, il rispetto dei principi
costituzionali che ci rendono uguali di fronte a diritti e doveri,
chiediamo che sicurezza e giustizia abbiano lo stesso significato e
valore per noi come per “ l’uomo bianco”; chiediamo di
applicare la Costituzione riconoscendo e tutelando la minoranza rom e
sinta come tutte le altre minoranze.
Grazie per l’attenzione
Per informazioni, telefono: 339 760
8728
Per adesioni, email: info@kethane.it –
WhatsApp: 339 760 8728
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