L’assessore comunale all’immigrazione, Ilario Farbegoli, risponde a Lega Ambiente sulla questione dei cosiddetti campi nomadi: “Sono molto stupito del tono usato nella lettera da voi spedita all’indirizzo mio e del sindaco sulla vicenda Cà Ponticelle, non fosse altro per il fatto che ho già provveduto a puntualizzare pubblicamente che la mia affermazione non era riferita a nessuna decisione presa in seno a questa Giunta, ma il frutto di un orientamento discusso nella Giunta precedente”.
“Per quanto mi riguarda – afferma - ben vengano le proposte in grado di sottrarre quell’area ad un degrado scontato, e che in futuro, possano avere ‘audience’ dentro la Giunta. Detto questo, ho trovato di cattivo gusto la sua illazione per cui la mia affermazione sarebbe stata fatta con la volontà di recuperare i soldi precedentemente spesi. Al riguardo La informo che questa Amministrazione continua a farsi carico (con specifiche risorse) del fenomeno del nomadismo e dei Rom, sapendo che è un tema complesso, che deve essere affrontato con strumenti che prevedano l’inclusione sociale e la tolleranza, non certo previsti oggi nell’allestimento di un classico campo nomadi, in qualsiasi area lo si preveda”.
“Inoltre gli atti amministrativi –continua Farabegoli- da me proposti fino ad oggi non hanno mai contemplato in sé speculazioni che privilegiassero l’aspetto economico nei confronti di quello sociale. Personalmente ritengo che la questione sollevata rispetto alla destinazione d’uso di quell’area sia forviante rispetto al vero tema da affrontare, che è quello legato all’accoglienza di persone che scelgono stili di vita, a volte diametralmente opposti ai nostri, ma che hanno il diritto di non essere per questo ghettizzati o discriminati. Campi nomadi sì o campi nomadi no: questa è la vera domanda a cui bisogna rispondere oggi, e su questo mi piacerebbe conoscere anche il parere di Lega Ambiente a Ravenna”.
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