Le istituzioni tornano a discutere di “campo nomadi”. E lo fa in particolare l'amministrazione comunale, quando è ancora calda l'atmosfera per l'assurda tragedia che ha visto vittima una piccola Rom di nemmeno due anni. Una fatalità che non è, purtroppo, frutto del caso, e che ha fatto puntare i riflettori su una zona della città e su un tema sociale, quello dei Rom, che nonostante i tanti discorsi fatti in passato, rimane ancora attuale e nelle stesse condizioni di emergenza in cui versa da anni.
Alcuni giorni fa a Palazzo Zanca si è tenuto un vertice sull’insediamento Rom di San Raineri ed in particolare sulle ipotesi alternative di insediamento. La conferenza di servizio, che ha visto coinvolti anche tecnici del Comune, dell'Ato3, dell'Amam e di Messinambiente, è stato indetto dal direttore generale di Palazzo Zanca Emilio Fragale. All'incontro hanno partecipato anche l'assessore al Patrimonio e vicesindaco Antonio Saitta, l'assessore alle Politiche Sociali Pippo Rao, l'assessore all'Integrazione multietnica Alfredo Crupi e l'assessore alla sanità Francesco Squadrito.
Il Comune avrebbe già individuato nell'ex sanatorio di Campo Italia il luogo dove stanziare gli attuali 76 occupanti dell’insediamento Rom, e nel quale realizzare, come deliberato, un centro di accoglienza per soggetti svantaggiati, ed in questo senso gli interventi progettuali di adeguamento assommano ad un milione e 300 mila euro, anche se è in via di definizione l'aggiornamento del tariffario, che dovrebbe avere come diretta conseguenza un aumento della spesa prevista del 20-25 per cento, da fronteggiare con un mutuo, per potere poi avviare l'appalto dei lavori.
Nel vertice, inoltre, è stata presa in considerazione anche l'ipotesi di suddividere la comunità di 76 Rom in tre nuclei abitativi, in modo da affrontare in maniera più agevole e in maniera organica l'attuale emergenza di vivibilità.
Queste le indicazioni emerse dal vertice di Palazzo Zanca, che ha confermato di voler perseguire con una logica di "integrazione", per determinare le migliori condizioni affinché “diverse culture sempre più presenti nel territorio riescano ad intrecciarsi in un rapporto proficuo di convivenza e di crescita civile”.
Va ricordato che circa un anno fa, a fine agosto 2006, lo stesso city manager Fragale avesse spiegato come il trasferimento dei Rom a Campo Italia sarebbe stato solo "provvisorio", richiesto più che altro dall'assoluta necessità di liberare la zona di San Raineri. Così come è risaputo che la stessa comunità non sarebbe entusiasta di lasciare la zona falcata, soprattutto trasferendosi a Campo Italia. Il dato è che se ne è tornato a parlare. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.
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