mercoledì 5 settembre 2007

Reggio Emilia, infuria la polemica sulle micro aree per i Sinti Reggiani

Da alcuni giorni a Reggio Emilia infuria la polemica, dopo l’annuncio del Sindaco Delrio di voler realizzare la prima micro area comunale. Oggi sulle pagine della Gazzetta di Reggio c’è un nuovo intervento appassionato di Vladimiro Torre, Presidente dell’associazione Them Romanò, dopo che in città sono state fatte affermazioni discriminatorie contro i sinti reggiani.
«Viviamo in un lager, il Comune si affretti a trovare per noi una soluzione dignitosa». «Le condizioni igienico sanitarie di via Gramsci non sono davvero più tollerabili - continua Vladimiro Torre, presidente dell’associazione Them Romanò -, ci sono solo sei bagni a disposizione delle 15 famiglie (150 persone in tutto) oltre a topi e a ogni tipo di insetto. E’ una vergogna». Ai cittadini reggiani che non vedono di buon occhio la possibilità che una “micra area” (a Reggio la chiamano “campina”, termine che in sinto italiano indica la roulotte) venga realizzata nel proprio quartiere Torre ricorda che «siamo qui ormai da quattro generazioni, vogliamo essere titolari dei diritti e dei doveri come tutti gli altri». Ci «additano come delinquenti - prosegue - ma le mele marce ci sono dappertutto: noi abbiamo sempre lavorato e chiediamo ai cittadini di Reggio solo di provare a convivere».
Vladimiro Torre (in foto) ha anche affermato: «stiamo valutando la possibilità di presentare un esposto alla Magistratura per contrastare dichiarazioni e iniziative che riteniamo possano configurarsi come vere e proprie discriminazioni etniche / razziali verso i sinti reggiani».
Inoltre, oggi sulla stampa locale è intervenuto il maestro Giorgio Ferri, fondatore della locale Sezione dell’Opera Nomadi e uno dei primi insegnanti in Italia destinati alle poi abolite classi speciali, le classi “lacio drom”, per i sinti italiani.
«Contesto la pretesa di farli diventare come noi». Secondo Giorgio Ferri l’iniziativa del Sindaco Delrio è «un progetto più lungimirante di quanto si creda, ad iniziare dalle possibilità concrete che dà nel rapporto con la scuola e con la gente». Continua a leggere…

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