mercoledì 5 settembre 2007

SISROM, la CIA dei Rom

Gli americani hanno la Cia, gli israeliani il Mossad, i russi l’Fsb, gli inglesi l’MI-6 : ma ora anche i Rom si dotano della loro intellicence. Si chiama “Sisrom”, che sta per “Servizio Informazione Sicurezza Rom”. Ha come punto base la Romania (il paese dove si è costituito ufficialmente) ed ha già stabilito rapporti a livello mondiale con l’ Interpol ed altre organizzazioni che si occupano della sicurezza.
Supera così i giganteschi ostacoli innalzati dal potere dominante nei confronti di una popolazione da sempre umiliata. Alle spalle di questa nuova centrale investigativa c’è un movimento romeno particolarmente attivo che si chiama “Partito dei Rom” e che, nel parlamento di Bucarest, è rappresentato dal deputato Rom, Medelin Bojku. Ed è lui che fornisce alla stampa queste prime informazioni sul Sisrom. Che ha, come compito istituzionale, quello di svolgere operazioni di studio e di analisi in tutta la diaspora.
Catalogare, quindi, le varie etnie segnalando alla centrale di Bucarest dove e come sono organizzati gli insediamenti rom sparsi nel mondo. Una lavoro parallelo di indagine e di controllo che porterà il Sisrom, nel giro di pochi anni, ad essere una delle centrali di intelligence più importanti del mondo, capace di disegnare i contorni di un gruppo sociale.
Il primo paese dove verrà attuato un “controllo” a tappeto sarà, ovviamente, la stessa Romania. Da qui partirà poi l’esplorazione degli altre realtà nazionali in Europa e in Asia. Ma il Sisrom avrà anche come compito quello di far risultare sempre la verità sul mondo rom. Tra gli obiettivi c’è, infatti, quello di evidenziare le falsità presenti in quei media che affrontano il tema delle minoranze basandosi su stereotipi, leggende e mistificazioni. Questa nuova organizzazione di intelligence assume un valore sociale, di difesa di una comunità che sino a questo momento non ha mai avuto un suo centro direzionale, responsabile, unitario. “Ora - dice Bojku - siamo noi che passiamo all’attacco e lo facciamo per difenderci e per fornire informazioni obiettive sulla vita dei Rom”. Continua a leggere...

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