venerdì 7 settembre 2007

Trento, in arrivo le micro aree ma...

Al campo nomadi di Ravina le roulotte sono una trentina, gli abitanti molti di più. «Centotrenta», spiega Marco Gabrielli presidente dei sinti trentini. Che aggiunge. «La situazione è assolutamente insostenbile, uno schifo. Non abbiamo privacy. Ognuno fa quel che vuole e non c’è controllo. Se non si fa qualcosa prima o poi scappa il morto».
Chiama in causa il Comune, Gabrielli. «Manca una volontà politica per risolvere la nostra situazione», dice senza mezzi termini. A breve avrà un altro incontro con l’assessore alle politiche sociali, Violetta Plotegher. Che non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. «Sappiamo benissimo che il campo nomadi va superato perché corrisponde ad una vecchia idea e somiglia ad una sorta di isolamento. Inoltre va adeguata la legge che regolamenta la materia, che risale addirittura al 1985». I sinti chiedono a gran voce le microaree. E l’assessore Plotegher è disponibile.
«È da quindici anni che ne parliamo e penso che adesso sia giunto il momento di passare a fatti concreti». Si tratterebbe di zone di 1.000 - 1.500 metri quadrati dove si sistemerebbe una famiglia allargata dai 15 ai 30 componenti. Ci sarebbe un’unità abitativa comune con bagno, cucina, soggiorno e, tutt’intorno, camper e roulotte.
«Dobbiamo individuare le aree - conferma l’assessore Plotegher - e spero di poterne discutere in giunta entro fine settembre per avere in mano un progetto di massima». La cosa piace anche a Gabrielli. «Sarebbe la soluzione ideale per poterci integrare davvero. Ogni famiglia potrebbe vivere tranquillamente e non ci sarebbero dissapori».
Le microaree non sono, però, l’unica soluzione. Il Comune, infatti, sta pensando anche all’ipotesi di destinare a rom e sinti anche alloggi ad affitti agevolati. «Alcune famiglie hanno chiesto questa soluzione, per altre invece sarebbe una tortura. La faccenda comunque è delicata - spiega Plotegher - e prima di consegnare un alloggio ad una famiglia rom faremo degli incontri per garantire un inserimento meno traumatico possibile».
L’assessore è convinta che sia arrivato il momento di fare qualcosa. «Ci sono famiglie di sinti che sono citadini trentini da generazioni ai quali bisogna garantire una sistemazione decorosa. È inaccettabile che vengano sgomberati mese dopo mese da campi abusivi».
Quelli, appunto che ha denunciato la Lega Nord. Nel tendere la mano, però, l’assessore Plotegher lancia un messaggio a sinti e rom. «La fiducia che mostriamo nei loro confronti va conquistata con un patto di convivenza, socialità e legalità. Se dimostreranno di essere disposti ad un confronto costruttivo saremo felici di ascoltarli e provare a risolvere i loro problemi». In foto il pittore Olimpio Cari, sinto trentino, che in questi giorni espone i propri lavori all'EU.RAC di Bolzano.

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