mercoledì 10 ottobre 2007

Beppe Grillo ha gettato la maschera

Beppe Grillo ha gettato la maschera. I rom che arrivano dalla Romana sarebbero una "bomba a tempo".
Non si distingue neppure tra criminalità romena che non proviene dai rom e rom rumeni che sono arrivati in Italia perchè nel loro paese sono vittima di ogni sorta di soprusi e privati dei più elementari diritti civili. Si dimentica che sono proprio le politiche espulsive, praticate fino allo scorso anno dall’Italia verso la Romania, attraverso i famigerati centri di permanenza temporanea, che hanno fatto lievitare la criminalità rumena, sottraendo all’esecuzione della pena in carcere centinaia di rumeni che avevano commesso reati e che fino al dicembre del 2006 sono stati semplicemente espulsi verso il loro paese, piuttosto di scontare in Italia il loro debito con la giustizia. Tra questi romeni appartenenti ad organizzazioni criminali non c’erano rom. I rom rumeni sono vittime e non compartecipi di quel clima diffuso di illegalità che conviene tanto ai nuovi partner commerciali (europei) della Romania.
Ancora una volta i rom definiti un pericolo per la convivenza e la sicurezza degli Italiani. Il discorso vale per i rom rumeni, che sono cittadini comunitari ma nella sua logica sottesa costituisce il pretesto per un ennesimo attacco agli altri rom, che non sono cittadini comunitari, e a tutti gli immigrati, dopo le campagne estive contro i lavavetri ed i venditori ambulanti.
Si dimentica, ancora una volta, che nella Costituzione italiana, come in ogni stato di diritto, la responsabilità penale è individuale e che il contrasto della criminalità su base etnica, riproduce solo pregiudizi che non giovano né alle indagini né alla punizione dei veri -e non dei presunti- colpevoli. Nessuna parola per gli imprenditori italiani che in Romania fanno accordi con le mafie e speculano sul lavoro schiavistico di uomini e donne pagati con una elemosina, nessuna riflessione sul fatto che la popolazione Rumena tutta sta risentendo della liberalizzazione selvaggia conseguenza di un ingresso accelerato in Europa imposto dalle ragioni del mercato globale. Nessuna parola per le donne e le bambine rumene vendute sui marciapiedi agli italiani benpensanti, così attenti alla (loro) famiglia, alla (loro) sicurezza ed alle (loro) case.
Complimenti, ecco dove porta l’antipolitica che cavalca la marea montante della xenofobia e del razzismo e cerca facili consensi tra i settori più egoisti e moderati della popolazione italiana. Certo, anche Prodi, attaccato, questa volta a ragione da Grillo, porta le sue responsabilità per una politica su immigrazione ed asilo che a livello europeo si esprime in piena continuità con il governo precedente, grazie all’asse Frattini-Amato, ed a livello interno è succube dei vertici delle forze dell’ordine, ben rappresentati al ministero dell’interno, e dei loro portavoce politici che stanno bloccando in Parlamento qualunque tentativo di riforma delle leggi sull’immigrazione. Ma la indignazione verso i ritardi del governo non può prendere di mira persone che sono già state vittime, nel loro paese, di persecuzioni di ogni genere. Continua a leggere…

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