"Le politiche della Regione Emilia-Romagna sui nomadi sono volte all'inclusione sociale di una minoranza di persone legalmente residenti nei Comuni della nostra Regione". Così l'assessore alle Politiche sociali e immigrazione della Regione, Annamaria Dapporto, risponde al consigliere regionale Andrea Leoni.
"Le nostre politiche - continua l'assessore - sono determinate dalla Legge regionale n. 47/1988, rivolta sia alla realizzazione delle aree di sosta che ad interventi di integrazione sociale e culturale delle popolazioni nomadi. Le risorse cui il consigliere Leoni fa riferimento sono soprattutto destinate alla sistemazione dei campi, per prevenire gravi incidenti, che possono essere anche mortali, dovuti a corto circuito, incendi etc, come accaduto in altre zone d'Italia".
"In questi anni - aggiunge la Dapporto -, la Regione e i Comuni hanno equilibrato con buon senso rispetto delle regole e politiche umanitarie. Nelle ultime tre legislature sono stati emessi 3 bandi, con risorse effettivamente impegnate pari a circa 500 mila euro l'anno. Nell'ultimo bando, del 2005, la Regione ha concesso contributi ai Comuni non per creare nuovi campi, ma per migliorare e mettere in sicurezza le aree esistenti. Abbiamo inoltre insistito per la realizzazione di campi più piccoli (micro-aree) con il pagamento delle utenze a carico dei nomadi. Ritengo che sia doveroso prevenire le situazioni di grave disagio per non dover poi affrontare eventi tragici evitabili".
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