Inquilini regolari contro occupanti abusivi. È successo ieri pomeriggio in via Lopez De Vega n. 8, a Quarto Oggiaro, dove una famiglia di rom con tre bambini piccoli ha tentato di entrare in un appartamento vuoto da tempo.
A cacciarli, dopo ore di fronteggiamento e di minacce reciproche, sono stati gli stessi abitanti del caseggiato, una quarantina di persone in tutto. Lo stabile è del Comune ma è gestito dalla Gefi. Sono intervenuti anche i vigili, la polizia e i carabinieri, interpellati dal Comitato inquilini dello stabile, abitato da 300 famiglie, 27 per ogni scala.
«Siamo stufi, da quando il Comune ha sgomberato e sistemato il campo nomadi di via Triboniano, qui da noi ogni settimana arriva una nuova famiglia di zingari. Si prendono le case vuote al primo piano - spiega il portavoce del comitato - quelle che dovrebbero essere assegnate agli invalidi e agli anziani. Ma noi quelli non li vogliamo nel nostro palazzo. Ce n’è già una famiglia per ogni scala e non ci è chiaro come vivano. Secondo noi, rubano».
Dalle 10 del mattino fino a metà del pomeriggio il confronto è andato avanti, con un crescendo di tensione. La famiglia rom, con tre bambini piccoli e la donna incinta, aveva adocchiato un alloggio di due locali al primo piano. Porta sfondata, possibilità di allacciamento al gas, nessun controllo.
«Noi avevamo avvertito già da settimane la società che gestisce lo stabile che c’era quest’alloggio vuoto - spiegano al Comitato - ma non si è fatto vivo nessuno. Alla fine gli zingari erano quasi riusciti a entrare. Ma noi ci siamo opposti, basta con quest’invasione. Abbiamo paura, le istituzioni ci devono difendere».
Il primo ad ascoltarli è stato il capogruppo della Lega lombarda in Comune, Matteo Salvini: «Domani (oggi per chi legge, ndr) vado a incontrare i cittadini di Quarto Oggiaro per portare al sindaco la loro più che giustificata protesta». Le forze dell’ordine hanno invitato la famiglia rom ad allontanarsi, i vigili hanno identificato gli adulti.
E gli inquilini italiani hanno sigillato l’appartamento: «Per evitare nuove occupazioni abbiamo chiuso dall’interno quella casa, con un mobile davanti alla porta in modo che non si possa aprire. E se torneranno, ci penseremo noi a cacciarli via un’altra volta». La famiglia rom è sparita nel vuoto della periferia, con i suoi bagagli tenuti assieme con lo spago e i figli nel passeggino.
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