mercoledì 3 ottobre 2007

Pavia, manifesta il popolo antirazzista

Sabato 29 settembre un importante corteo si è snodato per le vie di Pavia. Le vicende pavesi legate ai recenti ed eclatanti attacchi razzisti contro la comunità rom sono ormai note in tutta Italia. L'atteggiamento della giunta Capitelli (che, dopo l’uscita di Rifondazione, va da Sd fino alla Margherita, con l’Udeur già in maggioranza e pronto ad entrare), innestandosi sulla stessa lunghezza d'onda delle politiche antipopolari attuate dal governo Prodi, costituisce una degna anticipazione degli intenti politici che animeranno il nuovo Partito Democratico.
È passato oltre un mese dalla sgombero della comunità rom dall'area SNIA, tuttavia la situazione di queste persone rimane sempre drammatica. Anzitutto è bene premettere che degli oltre 100 rom presenti al momento dello sgombero (un numero già abbondantemente sfoltito da espulsioni e sgomberi parziali che si sono succeduti nei mesi precedenti) solo 55 risiedono attualmente in provincia di Pavia. Gran parte di coloro che se ne sono andati hanno accettato le poche centinaia di euro promesse dalla prefettura per convincerli a “rimpatriare” (spesso in realtà solo per essere accompagnati in qualche altra parte d’Italia, dove i medesimi problemi sociali si riprodurranno inevitabilmente): una finta soluzione condita con molta ipocrisia.
Le persone rimaste convivono tuttora con i problemi legati all'esistenza quotidiana. La famiglia che abita alla cascina Contigliara è sempre senza acqua corrente e luce elettrica; stessa sorte per gli occupanti del cascinale diroccato di Albuzzano che stanno anche affrontando diversi problemi legati al freddo notturno. Nemmeno a Pieve Porto Morone la situazione è migliorata: i 18 rom (di cui 10 bambini) che vivono nella struttura di accoglienza sono sempre assediati dai manifestanti razzisti che ogni giorno danno luogo a qualche azione violenta e xenofoba.
Ultimamente, oltre al lancio di sassi, bottiglie e petardi, questi “signori perbene” sembrano essersi specializzati nel tagliare ogni notte la luce all’interno della struttura in modo da lasciare al buio gli ospiti sgraditi; una sera addirittura queste famiglie perseguitate sono state sequestrate all’interno della cascina Gandina quando i soliti ignoti hanno bloccato i cancelli con catene e lucchetti.
Pieve Porto Morone sta anche diventando un “luogo di culto” per i politici più reazionari all'interno del panorama dell'estrema destra italiana. Si sono già recati in pellegrinaggio a Pieve due loschissimi individui in vena di comizi di stile nazista (che hanno fortunatamente raccolto solo poche decine di persone): Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova e Mario Borghezio, esponente dell’ala più fascisteggiante della Lega Nord.
Gli appoggi politici a questa Vandea non si limitano solo all’estrema destra e alle camicie verdi; anche Forza Italia rimesta volentieri nel torbido. Il sindaco razzista di Pieve, Angelo Cobianchi, è del partito di Berlusconi e si distingue ormai quasi quotidianamente per dichiarazioni da brivido alla stampa o alla radio, oltre che per aver accettato di buon grado i comizi di Fiore e Borghezio nel suo paese, partecipandovi anche in qualità di oratore. Il sindaco di Torre d’Isola, Marco Bellaviti, diventato famoso per aver promosso una sollevazione di ricchi abitanti delle zone residenziali del suo paese, sempre contro i rom, al grido di “Forni crematori!”, sta ora scalando le vette della struttura provinciale di Forza Italia.
Per cercare di placare gli sproloqui razzisti con una mossa ad effetto, una famiglia rom è stata ospitata nelle stanze della prefettura; alcune famiglie invece hanno lodevolmente offerto di loro iniziativa sistemazioni alternative. Tuttavia è evidente che non si può lasciare un problema sociale di questo tipo al buon cuore individuale o a soluzioni provvisorie e raffazzonate. Continua a leggere…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A me sembra che non si concluda niente e si alimenti soltanto i fenomeni di intolleranza. Se a Pavia avessero fatto le cose bene senza alzare tanto clamore, avrebbero già trovato molte soluzioni. Invece sembra che nonostante le buone intenzioni del Prefetto e il buon esempio la sinistra estrema voglia usare i rom per criticare il nascente Partito Democratico (che, se ho capito bene, non vorrà la sinistra estrema).

u velto ha detto...

Concordiamo con il tuo commento, è indubbio che a Pavia la situazione sia sfuggita di mano... come per altro ad Opera (MI), alcuni mesi fa

Anonimo ha detto...

lavorate? pagate la tasse?
l'assicurazione auto?curate gli spazi in cui vivete?trattate bene i vostri figli?rispettate la nostra legge?
NO.
ALLORA BASTA,VIA DA QUI',
NN SIETE INTAGRABILI
FUORI DAI COGLIONI

u velto ha detto...

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