Ci sono storie che possono essere raccontate solo attraverso le immagini e certamente meglio che per mezzo di tante parole. Sono le storie che trovate su questo quarto numero di Witness Journal. Storie che provengono dal nostro Paese così come da posti molto lontani, in tutti i sensi.
Come quella raccontata da Giuliano Koren che ci parla di un uomo, padre Marian Zelazek, che ha lavorato fino alla fine dei suoi giorni in un lebbrosario indiano per curare il corpo e lo spirito degli “intoccabili”.
Oppure, storie come quella che ci racconta come cambia il Sudafrica, la nazione del vergognoso apartheid, attraverso gli sguardi di quattro uomini. Una terra dai colori scintillanti e incredibili, capaci di dar vita a suggestioni davvero uniche.
Storie come quella raccontate attraverso le immagini della Hasselblad X-Pan di Daniele Poli, che ha girato in lungo e in largo la Bolivia, fotografandone la natura e gli abitanti. Un reportage fatto di paesaggi che lasciano letteralmente senza parole, ma anche di ritratti: quelli dei minatori, dei campesinos, dei soldati e degli indios, discendenti diretti dei nativi precolombiani.
Ci sono poi le storie italiane. Drammaticamente attuali, come quella che ha fotografato Enrico Doria e che racconta le vicende della comunità rom sgomberata dalla ex Snia a Pavia. Storie di bambini, di donne e di uomini. Storie di un popolo, quello dei Rom, sempre più spesso oggetto di una discriminazione che inizia ad avere l'odore nauseabondo dell'odio razziale. Storie da leggere attraverso le immagini e le parole. Storie su cui riflettere. Storie di cui possiamo ancora scrivere l'ultima pagina. Possibilmente con un “lieto fine”. Leggi il numero di ottobre di Witness Journal
Nessun commento:
Posta un commento