A fine settembre Alberto Ronchey, prestigioso editorialista dell'ancor più prestigioso quotidiano Corriere della Sera, se ne è uscito con un articolo apertamente razzista, rubando la scena ai vari Bossi, Feltri, e a quanti fomentano xenofobia e odio contro i diversi e i poveri cristi per fini elettorali.
Dice il "prestigioso" Alberto che ci sono "ondate di reati ... rapine, furti, scippi, risse, insediamenti abusivi e aggressivi dell'immigrazione clandestina ... 36,5 su cento reati commessi nel 2006 sarebbero (sarebbero o sono?) imputabili a residenti stranieri, 19,4 per cento immigrati clandestini".
E con questo gli immigrati sono sistemati, tutti gli immigrati, anche quelli regolari. Ma l'obiettivo vero dell'articolo sono i Rom. E infatti il titolo dell'articolo è "L'invasione dei nomadi" dato che in Italia i nomadi "sarebbero (sarebbero o sono?) già moltitudini".
Per sostenere le sue argomentazioni Ronchey prima chiama in causa Montanelli che nel 1939 (sì, proprio così, quasi 70 anni fa, in piena dittatura fascista) diceva degli zingari "Rubavano tutto quello che trovavano per le strade, agnelli, galline, farina, attrezzi, ... Ma non si rendevano conto di ciò che facevano perché il concetto di proprietà non era mai entrato nei loro cervelli".
Arrivato ai giorni nostri Ronchey chiama in causa un altro faro del pensiero democratico e garantista, l'ex prefetto di Roma Serra che afferma "Visito personalmente i loro campi ... Le donne non si vedono, forse perché (forse?) sono sulla metro a scippare borsette, gli uomini dormono perché forse (forse?) hanno lavorato di notte svaligiando abitazioni".
E poiché i Rom, ahinoi, sono cittadini europei e quindi "Non si possono respingere ma solo espellere per motivi di ordine pubblico", l'articolo si chiude con un vero e proprio grido di dolore "Fino a che punto ... si può davvero integrare oltreché ospitare qualsiasi flusso di immigrazione?".
Il Corriere ha una voce forte, che arriva dappertutto. La nostra è una voce debole e anche un po' isolata, e quindi è solo per principio, o perché proprio non possiamo starcene zitti, che cerchiamo di obiettare ... che la responsabilità penale è personale (art. 27 della Costituzione) e che attribuire caratteristiche criminogene a un intera popolazione o gruppo sociale è stato tipico del nazismo (oltreché del Montanelli fascista del '39), che Serra dicendo le cose che dice fa delle illazioni del tutto gratuite, tali da fomentare sentimenti irrazionali di odio sociale, che noi pensavamo che il garantismo dovesse valere per tutti mentre ora ci ricordano che i Rom si possono espellere per motivi di ordine pubblico, senza processo naturalmente, che noi davvero non capiamo come si possa parlare di invasione dato che la popolazione Rom in Italia non supera le 150.000 persone su oltre 50 milioni di abitanti (non più dello 0,3%), e infine che su argomenti così complessi e delicati non si può irresponsabilmente scrivere un articolo basato unicamente sui "sarebbero" e sui "forse". Ma quello che preoccupa di più è che di fronte a infamie a mezzo stampa come queste, la reazione, anche quando c'è, è episodica, debole, assolutamente inadeguata. di Italo Di Sabato, responsabile Nazionalele Osservatorio sulla repressione PRC/SE
P.S.
Per capire davvero cosa vuol dire immigrazione ed emarginazione sociale, consiglio di andare a vedere l'ultimo splendido film di Ken Loach attualmente in programmazione "In questo mondo libero ...". Non sarebbe male che qualcuno facesse omaggio a Ronchey di una cassetta del film oltreché di una copia della Costituzione.
5 commenti:
Razzista? Non è razzista, è realista
...il realismo che ha portato l'Italia al disastro fascista.
Disastro fascista? E' stato il periodo migliore! Un ventennio che ha portato l'Italia ad essere un paese all'avanguardia, e rispettato nel Mondo. Non posso dire lo stesso adesso! Con i ladri di regime incollati alla poltrona! Mafia e massoneria che spadroneggia incontrasta.
Aridatemi il Duce!!
...tanto rispettato nel mondo che le abbiamo buscate prima dai tedeschi e poi dagli alleati!
la resa dell'Italia fu uno sporco affare. Tutte la nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma l'Italia é la sola ad aver perduto questa guerra con disonore, salvato solo in parte dal sacrificio dei combattenti della RSI ...". (da "Diario di Guerra" del Generale Eisenhower, Comandante supremo delle Forze USA nello scacchiere europeo)
Eravamo rispettati eccome!
Posta un commento