mercoledì 7 novembre 2007

Brescia si prepara a cacciare i Sinti italiani

Trasformare i “campi nomadi” in centri di emergenza abitativa. L'assessore ai Servizi sociali di Brescia Fabio Capra ha presentato ai colleghi di giunta una proposta che, se trasformata in delibera e approvata dal consiglio comunale, potrebbe gradualmente modificare l'utilizzo delle aree cittadine attualmente abitate da sinti o da rom dell'Est Europa (romeni, serbi e kosovari).
Sono tre, attualmente, le aree di questo tipo. Si trovano in via Orzinuovi 108, in via Orzinuovi 104 (le casette prefabricate) e in via Borgosatollo. Vi abitano in tutto 262 persone (72 famiglie).
La proposta partirebbe dalla ristrutturazione dell’insediamento di via Orzinuovi 108. È, infatti, in corso la realizzazione di 13 nuovi prefabbricati che dovrebbero andare accogliere la metà delle famiglie di sinti italiani, formate da Cittadini Italiani nati e residenti in via Orzinuovi; attualmente abitanti nelle proprie roulotte o case mobili.
L'utilizzo, però, non sarebbe più destinato alle famiglie sinte: l'area verrebbe trasformata in un centro di emergenza, in cui gli alloggi vengono affittati e occupati per un massimo di 24 mesi.
I beneficiari principali sarebbero quindi alcune famiglie di sinti lombardi che vi risiedono attualmente ma a patto che lascino gli alloggi al termine dei due anni stabiliti. Per disincentivare una permanenza più lunga, Capra intende aumentare gli affitti, in modo che non sia conveniente rimanervi a lungo.
Una volta vuote, però, le casette sarebbero destinate ad altro uso, come ospitare famiglie bresciane che per qualche disgrazia hanno perso la casa, oppure badanti in cerca di un alloggio. Niente più sinti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E mandarli fuori dalle scatole?!

u velto ha detto...

ciao Anonimo, certo come è stato fatto durante il fascismo, dove italiani hanno "mandato fuori dalle scatole" (vedi campi di sterminio) i cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte e rom.

Anonimo ha detto...

Quali campi di sterminio?? L'Italia non ha mai avuto campi di sterminio nel suo territorio! Al massimo il confino che ai giorni d'oggi andrebbe rivalutato, visto che il confino è da considerarsi un luogo di vacanza

u velto ha detto...

in Italia è certo il campo di sterminio della risiera di san saba (trieste), dove i bambini sinti venivano uccisi anche così: si prendevano per le gambe i bambini e si sfracellavano le teste contro i muri... i resti passavano per il camino.

Inoltre, i ricercatori del nostro istituto stanno investigando su altri campi italiani.

comunque dalle nostre stazioni ferroviarie partivano i treni per i campi di sterminio più famosi come quelli in Polonia.

Anonimo ha detto...

AHAHAHHAHAHAH
La Risiera di San Sabba non è mai stato un campo di sterminio, non viera alcun forno crematoio. E poi probabilmente gli zingari non sono stati nemmeno perseguitati come si vuole far credere, così come questo presunto sterminio ebraico a 60 anni, il numero delle vittime continua cambiare una volta 3 milioni, un'altra volta 4 poi 5 e poi boh??

u velto ha detto...

L'11 settembre 1940 tutti i Sinti e i Rom Italiani sono stati concentrati in campi per ordine del Ministro dell'Interno... poi sono arrivati gli ordini di partenza per la Germania per "lavorare" ad Auschwitz!
Quello che rimane del forno crematorio alla Risiera di San Saba(http://www.windcloak.it/cultura/risiera/forno.htm) che si è tentato di cancellare... troppa la vergogna e la paura di essere incriminati.