martedì 6 novembre 2007

Decreto “sicurezza”, iniziano le espulsioni e il balletto politico

E’ entrato in vigore il decreto legge che permette ai prefetti di emanare provvedimenti di urgenza per l’allontanamento dal territorio nazionale di cittadini comunitari per esigenze di pubblica sicurezza.
Dopo la firma apposta il 1 novembre dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il decreto è stato pubblicato il giorno dopo nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 255 ed entra in vigore immediatamente il Decreto Legge 1 Novembre 2007, n. 181 “Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza”.
Il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, ha firmato i primi decreti di allontanamento nei confronti di cittadini comunitari. Tali provvedimenti sono stati convalidati dal Giudice di Pace e stasera è previsto il rimpatrio. Anche il prefetto di Roma, Carlo Mosca, in collaborazione con la Questura, sta preparando i primi decreti. E analoghi provvedimenti sono allo studio in altre città italiane.
Il Consiglio dei ministri straordinario si era riunito la sera del 31 ottobre dando via libera alla trasformazione in decreto legge della parte del disegno di legge sulla sicurezza urbana che conteneva l'attribuzione del potere di allontanamento per ragioni di sicurezza pubblica dei comunitari al Prefetto. Tra le motivazioni del provvedimento è stata ravvisata “la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre disposizioni volte a consentire l'allontanamento dal territorio nazionale di soggetti la cui presenza contrasti con esigenze imperative di pubblica sicurezza”.

Mentre iniziano le espulsioni si apre l’italiota balletto politico con l’aggiunta di un Commissario europeo, Frattini, che finirà per essere censurato da tutta l’Europa. Di seguito alcune perle

«L'espulsione dei cittadini stranieri per la mancanza di reddito sarebbe inapplicabile». Lo ha detto il sottosegretario all'Interno, Marco Minniti, che ieri mattina è intervenuto a Milano ad un convegno sull'integrazione al quale hanno partecipato anche il sindaco Letizia Moratti e il commissario europeo per la giustizia e la sicurezza, Franco Frattini. Parlando dell'allarme sicurezza, Minniti ha poi affermato: «le ronde di cittadini che vogliono farsi giustizia da soli è evidente che non sono uno strumento democratico. Su questo è necessario da parte di tutti dire una parola chiara se non si vogliono alimentare la xenofobia, il razzismo e l'intolleranza».

«Nel decreto del governo mancano alcune misure come, per esempio, la possibilità di espellere quei cittadini che non sono in grado di mantenersi nel nostro paese». Lo ha sostenuto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in un convegno al quale hanno partecipato anche il sottosegretario all'Interno, Marco Minniti, e il commissario Ue Franco Frattini. «Attraverso l'Anci - ha spiegato la Moratti - chiederemo la riconvocazione del tavolo sulla sicurezza per rivedere alcuni aspetti del decreto e in particolare il pacchetto sulla sicurezza».

«Chi non ha mezzi di sussistenza adeguati per vivere nel nostro paese deve poter essere espulso». Lo ha sostenuto il commissario europeo per la giustizia e la sicurezza, Franco Frattini, in un convegno sull'immigrazione che si è svolto a Milano. Frattini, che ha spiegato la necessità di un adeguamento alla normativa europea, ha sottolineato che anche per le espulsioni è necessario che «siano effettive». Quindi ha condannato «chi immagina le ronde dei cittadini per farsi giustizia da sé».

Le espulsioni di cittadini europei, che vivono in altri paesi Ue, devono essere motivate solo «sulla base di situazioni individuali e non di gruppo»: lo ha affermato il portavoce della Commissione Ue Johannes Laitenberger, a commento del decreto sulla sicurezza presentato dal Governo italiano. La Commissione Ue non ha ancora avuto modo di analizzare il decreto, che non risulta ancora notificato a Bruxelles. «Quando lo riceveremo, lo analizzeremo nel dettaglio per verificarne la compatibilità con la direttiva 2004 sul libero movimento dei cittadini europei», ha aggiunto il portavoce del commissario Ue Franco Frattini.

«Se dovesse emergere una prassi di azioni illegali (dal punto di vista delle norme comunitarie), in assenza di una risposta giudiziaria adeguata, vi sarebbe la possibilità di una procedura di infrazione». È quanto ha risposto il portavoce della Commissione europea Johannes Laitenberger, ai cronisti che gli chiedevano che cosa avrebbe fatto Bruxelles qualora dovesse ravvisare nella prassi italiana delle espulsioni di cittadini comunitari sulla base di misure di gruppo e non strettamente individuali come richiesto dalle norme Ue. «Si tratta -ha tuttavia precisato il portavoce- di uno scenario puramente teorico, non è la situazione di fronte alla quale ci troviamo al momento».

A Johannes Laitenberger risponde Alemanno che afferma: l'obiettivo posto da An per la città di Roma è quello delle «20 mila espulsioni».

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