«I cittadini di S. Cornelia hanno segnalato che nelle ultime ore numerosi nomadi rumeni, allontanati dalla zona di Tor di Quinto, si sono installati lungo le scarpate di via di S. Cornelia all'altezza del primo Km e nei pressi di un elettrodotto all'interno del parco di Veio. S. Cornelia è un quartiere dell'estrema periferia del Comune di Roma, sul territorio del Municipio XX, nelle immediate vicinanze di Prima Porta. Ieri mattina abbiamo effettuato un sopralluogo sul posto, chiamati dai cittadini. La situazione riscontrata appare di una estrema gravità, sia per quanto riguarda il degrado sociale, le condizioni ambientali, sia per quanto riguarda la sicurezza del quartiere. I cittadini hanno segnalato che nelle ultime ore si sono verificati dei furti nelle abitazioni».
Lo dichiarano in un comunicato Gianni Giacobini, assessore alle Politiche Sociali, Marco Daniele Clarke, assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Mocci, presidente commissione Lavori pubblici del Municipio Roma XX.
«Dalle testimonianze raccolte sul posto - continua la nota - è emerso che, dopo i fatti di Tor di Quinto, sono stati visti scendere dagli autobus in Via di S. Cornelia numerosi nomadi con valige e masserizie. Informeremo immediatamente della vicenda il Prefetto e il Sindaco per gli urgenti e doverosi provvedimenti del caso. Appare del tutto insensato il comportamento del Campidoglio, che pensa di risolvere i problemi semplicemente trasferendoli in altre zone».
«Vorrei sapere che cosa intende, il presidente Piero Marrazzo, per “bonifica” degli insediamenti abusivi lungo gli argini del Tevere, da attuare mediante lo smantellamento degli accampamenti di fortuna e il pattugliamento coatto da parte delle forze dell'ordine». È quanto afferma, in una nota, la consigliera regionale Anna Pizzo (indipendente Prc), in merito al progetto del presidente della Regione Lazio di accelerare la task force per demolire le baraccopoli sulle sponde del fiume.«Mi domando - continua Pizzo - se Marrazzo abbia già pensato a un'eventuale collocazione delle famiglie sgomberate oppure, al contrario, se pensa che le persone svaniscano nel nulla semplicemente adottando politiche repressive e securitarie». «Suggerisco, infine, al presidente della regione Lazio - conclude la consigliera - di investire i fondi di bilancio per l'attuazione di politiche di accoglienza e per iniziative volte all'ospitalità, invece di utilizzarli per innalzare barricate e percorsi a ostacoli lungo le sponde del Tevere».
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