giovedì 22 novembre 2007

Gelo tra Italia e Germania anche sulla questione rom

"Due settimane fa un rumeno ubriaco, appartenente alla minoranza rom, ha ucciso nei pressi di Roma una italiana, un crimine abominevole che probabilmente però sarebbe potuto accadere anche in qualsiasi altro Paese della UE. Successivamente si è arrivati a delle violenze nei confronti dei rom e a delle aspre controversie politiche. Come lo spiega?", ha chiesto il settimanale tedesco Die Zeit a Giorgio Napolitano. E il Presidente ha risposto: "si sono registrati di recente in Italia alcuni brutti episodi, da un lato di criminalità, come quello che Lei ha ricordato, e dall’altro di reazione cieca e inammissibile nei confronti degli appartenenti a una comunità come quella dei rom o addirittura ad un Paese come la Romania. Dobbiamo tener ferma una politica per l’immigrazione che sia aperta all’ingresso legale di lavoratori di cui il nostro Paese ha bisogno e alla loro piena integrazione, ma che nello stesso tempo combatta decisamente l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani. Ogni contrapposizione nei confronti di qualsiasi componente della crescente popolazione straniera in Italia va combattuta. Abbiamo ad esempio tanti immigrati rumeni che si sono integrati molto bene e fanno un ottimo lavoro nei settori più diversi. Naturalmente contano i fatti e non solo le parole. Ad esempio, in alcune parti soprattutto del Nord-Est, assistiamo ad un paradosso. Ci sono lì molti immigrati indispensabili per l’economia, ci sono forti pregiudizi ideologici nei confronti dell’immigrazione, ma poi di fatto gli immigrati sono integrati bene, molto meglio che in alcune altre regioni".
Il presidente ha poi escluso categoricamente l’ipotesi di espulsione di 200mila romeni dall’Italia. "Ciò equivarrebbe ad una deportazione, fuori di ogni quadro di diritto. Sia a titolo personale sia nella mia funzione di Capo dello Stato non posso in nessun modo condividere simili ipotesi".
Anche Prodi, nell’incontro sospirato da due anni con Angela Merkel, cade sulla questione rom. Infatti a Berlino è stato lanciato un Piano high-tech incentrato sulla ricerca e l’innovazione. Il progetto investe 40 settori dell’economia, 15 miliardi di investimenti tra il 2006 e il 2009, di cui 2,4 miliardi impiegati nel settore energetico. In cambio noi italiani esportiamo il Modello Roma, salvo poi l’imbarazzo di spiegare il fenomeno della violenza sui Rom, che in Germania ha scioccato l’opinione pubblica (come dimostrano gli ampi servizi del Die Zeit e dello Spiegel dedicati al caso Reggiani).

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