mercoledì 7 novembre 2007

Il Governo italiano racconta bugie all'Europa?

Visita a Roma ieri del vicesegretario generale del Consiglio d'Europa, Maud de Boer-Buquicchio, che ha incontrato al Viminale il sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi (in foto) e altri rappresentanti delle istituzioni italiane. Tema degli incontri la situazione della popolazione rom presente in Italia che, intervistato dall’Ansa, l’esponente del Consiglio ha definito complessa “indipendentemente dall'emergenza di questi giorni e che vede coinvolti anche altri Paesi oltre all'Italia”.
De Boer-Buquicchio ha dichiarato che quella dei rom e dei sinti è “una grande minoranza che, da un lato, ha diritto al rispetto dei suoi diritti fondamentali, e dall'altro ha dei doveri come tutti gli abitanti dei Paesi membri”.
Il vicesegretario del Consiglio d'Europa si è detto “soddisfatto” perché il governo italiano ha finalmente avanzato una proposta di legge per includere rom e sinti nelle minoranze linguistiche tutelate dalla legge del 1999. “Indica l'inizio di una strategia nazionale per l'integrazione socio-culturale di queste persone” ha dichiarato, aggiungendo successivamente che il problema di queste popolazioni non può essere risolto con le espulsioni ma con “una strategia nazionale di integrazione”.
A proposito del decreto espulsioni, in questi giorni in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, la rappresentate del Consiglio d’Europa ha chiesto che le decisioni sulle espulsioni siano “soggette a controllo giudiziario”, ma “meglio della magistratura ordinaria che dei giudici di pace”.

Noi di sucardrom attendiamo con ansia di leggere la fantomatica proposta di legge del governo per includere rom e sinti nelle minoranze linguistiche tutelate dalla legge del 1999. Suggeriamo al sottosegretario Marcella Lucidi di predisporre un decreto legge da portare urgentemente in Consiglio dei Ministri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, ma... facciamo un ragionamento.
I popoli nomadi sono “una grande minoranza che, da un lato, ha diritto al rispetto dei suoi diritti fondamentali, e dall'altro ha dei doveri come tutti gli abitanti dei Paesi membri”
Minoranza rispetto alle etnie "residenti" delle nazioni dalle quali provengono, ma messi insieme sono quanti gli Irlandesi o i Curdi. Lo diciamo anche a loro che sono "una grande minoranza"?
Comunque vediamo quali sono i diritti fondamentali.
Innanzitutto che vengano trattati come i cittadini italiani "residenti", e più in generale come tutti gli Europei, giusto?
Dunque in caso di reati gli arresti domiciliari andrebbero dati come per gli italiani, che manco di casa possono uscire, altro che campo.
E naturalmente, per i casi di condanna penale, c'è l'espulsione come per un'americano o un giapponese. O no?
Arriviamo alla "strategia nazionale di integrazione”. Sono d'accordo, ma vorrei che esistesse per tutti i migranti che arrivano in Italia.
Vorrei che non solo i nomadi, ma tutti coloro che vengono qui per lavoro potessero portare, a carico del nostro fisco, i propri bambini e le proprie nonne.
Pensi a quella gente che scappa dal Darfur e che non possono rifugiarsi in Italia, che non c'è un collegamento diretto.
E che dire dell'Eritrea, che sono meno dei nomadi, che sono stati "italiani" dal 1885, rimasti lì mentre gli Israeliani aiutano i Falascià etiopi e ne facilitano l'ingresso in Palestina?
Ho conosciuto e simpatizzato con diversi Rom nostrani e giostrai ormai "accasati", ma non erano dediti "all'economia di rapina" e non sono loro quelli che finiscono sui giornali.
O no?
http://minimamoralia.blog.lastampa.it/

u velto ha detto...

ciao Demata, il riconoscimento dello status di minoranza varebbe per i Sinti e i Rom che hanno la cittadinanza italiana, in ottemperanza all'articolo 6 della Costituzione.
Ti consigliamo di leggere il "documento di cecina", votato dal comitato "Rom e Sinti Insieme" (http://sucardrom.blogspot.com/2007/07/cecina-il-comitato-rom-e-sinti-insieme.html). Lì potrai trovare alcune risposte.