giovedì 29 novembre 2007

Italia e Francia, tutti di fronte alle Poste il 1 dicembre

Il I dicembre è giornata di mobilitazione per i diritti dei migranti. In Italia l’appuntamento è davanti alle Poste per contestare un sistema burocratico lento e disagevole che per di più rappresenta un ulteriore modalità di sfruttamento e speculazione economica rispetto alla presenza dei migranti sul territorio.
Il I dicembre, però, anche in Francia è previsto che accada qualcosa. I collettivi dei Sans-papier e soprattuttro i collettivi Rom hanno infatti stabilito di manifestare per ragioni diverse da quelle italiane ma assolutamente connesse e contigue: le retate e le espulsioni collettive dei cittadini dell’est Europa.
In Francia, come in Italia, come in Spagna e in generale negli Stati membri di vecchia adesione, si continua ad assistere ad espulsioni sommarie di migranti che sempre più riguardano anche i cittadini ormai divenuti ‘comunitari’.
La mitologica ‘emergenza Rom’ che ha portato il governo italiano all’emanazione di un decreto d’urgenza che permette l’espulsione dei cittadini europei di ‘serie B’ appare assolutamente in linea con le tendenze che investono anche tutti gli altri paesi ‘forti’ dell’Ue.
La manifestazione francese ha il valore aggiunto di approfondire un nuovo tipo di ragionamento sulla cittadinanza europea che lega migranti e nuovi cittadini comunitari. Ma c’è di più. “I romeni e i bulgari sono i nuovi banlieusards d’Europa”, si legge nel volantino che indice la manifestazione parigina. Il chiaro riferimento è alle banlieus della capitale, esplose ancora una volta nelle ultime notti, in cui milioni di donne, uomini, adolescenti, bambini, famiglie, hanno formale accesso alla cittadinanza francese ma vedono ogni giorno i loro diritti violati, negati, schiacciati dall’unica manifestazione che i poteri costituiti sembrano dare loro di se stessi: la repressione.
Allo stesso modo, la cittadinanza europea, lungi dall’essere divenuta uno statuto capace di estendere e tutelare i diritti di un sempre maggior numero di persone, sembra rappresentare ogni giorno di più un sistema di inclusione differenziale di esseri umani che hanno differenti livelli di accesso ai diritti a seconda dei redditi, della nazionalità, della (presunta e strumentalizzata) etnia. Continua a leggere...

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