«Macché passo indietro, macché dietrofront». Non gli piace - al sindaco di Reggio, Graziano Delrio - che il progetto sul ricollocamento del “campo nomadi” di via Gramsci venga liquidato come «tutto da rifare». Perché anche se il dubbio viene, «ho preso un impegno - continua il primo cittadino - che è quello di trasferire entro il 2008 una famiglia di sinti in una prima micro-area. E questo sarà fatto. Il progetto “Dal campo alla citta”, dunque, è e resta valido».
E dopo uno screening su varie ipotesi di aree, ritenute tutte inidonee per l’insediamento di Sinti, «l’attenzione dell’amministrazione si concentra ora su un terreno di via Felesino, che merita approfondimenti». Ma di fatto «abbiamo chiuso una fase istruttoria» e il piano di ricollocamento dei sinti «resta interamente in piedi».
Ma il sindaco prosegue, e sottolinea che riguardo all’individuazione di ipotetiche aree, «si è ritenuta opportuna la possibilità di un ulteriore approfondimento su una, di proprietà del Comune, in via Felesino, per verificarne l’eventuale compatibilità».
La domanda, tuttavia, a questo punto è la seguente: come mai tra 14 aree soltanto una viene ritenuta perseguibile? Delrio risponde: «Perché in via Felesino siamo in aperta campagna, ma al contempo l’area è caratterizzata dalla vicinanza delle reti fognarie ed elettriche. Nelle altre strade, invece, si poneva il problema di dover attingere al verde pubblico eccessivamente vicino alle altre aree residenziali. E togliere del verde per poi riusarlo con l’obiettivo di trasferirvi delle micro-aree non è un buon progetto». Continua a leggere…
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