giovedì 15 novembre 2007

UE, Frattini rischia una dura reprimenda ufficiale

Gli eurodeputati dell'Unione di centrosinistra hanno presentato ieri a Strasburgo il testo della risoluzione sostenuta da Pse, Alleanza liberaldemocratica, Verdi e Sinistra unitaria europea (Gue) che il Parlamento europeo voterà oggi sulla libera circolazione dei cittadini comunitari nel territorio dell'UE.
La bozza di risoluzione contiene una dura reprimenda nei confronti del vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile di Giustizia, libertà e sicurezza, per le sue dichiarazioni del 2 novembre scorso alla stampa italiana (in particolare l'intervista al Messaggero), in cui lasciava intendere che le norme UE pertinenti (direttiva 38 del 2004) avrebbero permesso l'espulsione immediata di cittadini romeni o rom in base al semplice accertamento della mancanza di fonti di reddito regolari.
Il dibattito europarlamentare, che si è tenuto lunedì sera, e il voto sulla risoluzione, che si svolgerà oggi a mezzogiorno, erano stati decisi a seguito delle vicende in Italia seguite all'assassinio di Giovanna Reggiani, l'adozione del decreto espulsioni da parte del governo, l'aggressione squadristica di alcuni cittadini romeni e le interviste di Frattini al 'Messaggero' e al 'Sole 24 ore', riportate in parte anche dal britannico 'Daily Telegraph'.
Il Parlamento europeo, si legge al punto 13 della bozza di risoluzione - che stando ai numeri dovrebbe essere approvata domani, anche scontando l'opposizione del Ppe e delle destre - "ritiene che le recenti dichiarazioni del vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, alla stampa italiana in occasione dei gravi episodi che si sono prodotti a Roma, sono contrari allo spirito e alla lettera della direttiva 38/2004/Ce, direttiva che gli si chiede di rispettare pienamente".
"Quello che si deve fare - aveva affermato Frattini al Messaggero del 2 novembre - è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede: tu di che vivi? se quello risponde: 'non lo so', lo si prende e lo si rimanda in Romania. Così funziona la direttiva europea. Semplice e senza scampo".
Il commissario aveva anche suggerito di radere al suolo i “campi nomadi” in Italia. Nell'intervista al Sole 24 ore, invece, aveva lasciato intendere (come avevano spiegato due europarlamentari, una romena e l'altra ungherese di origine rom, la settimana scorsa a Bruxelles) che i problemi di sicurezza pubblica imputati all'aumento dell'immigrazione erano stati causati dalla decisione del governo Prodi di ammettere varie eccezioni alla moratoria sull'ingresso dei lavoratori bulgari e romeni che era stata stabilita precedentemente dal governo Berlusconi.
Proprio sul paragrafo che censura le dichiarazioni di Frattini si erano interrotte ieri le trattative dei quattro gruppi con il Ppe e le destre per una risoluzione comune. Le formazioni di centro destra chiedevano la cancellazione del paragrafo come precondizione per negoziare, ma hanno incassato un netto rifiuto dai gruppi di centro sinistra e dai liberaldemocratici.
Ieri sera, i capidelegazione della Cdl Antonio Tajani (Fi), Roberta Angelilli (An), Iles Braghetto (Udc) e Mario Borghezio (Lega Nord), avevano annunciato la rottura delle trattative, denunciando "la volontà di tutto il centro sinistra di utilizzare il testo per un pretestuoso attacco al commissario Frattini", sottolineando in una nota che quella proposta di risoluzione "avrebbe trasformato una ferma presa di posizione contro i criminali che girano per l'Europa in un processo al commissario europeo da sempre impegnato contro l'illegalità". Per gli eurodeputati della Cdl, "le accuse rivolte a Frattini hanno come obiettivo "quello di distogliere l'attenzione dalle gravissime responsabilità del sindaco di Roma Walter Veltroni e dal governo di Romano Prodi, e di nascondere le divisioni all'interno della sinistra, evidenziatesi anche nel dibattito nell'aula di Strasburgo".
Il centro destra presenterà oggi una propria proposta di risoluzione in cui, riferiscono gli eurodeputati della Cdl, saranno evidenziati "i ritardi e gli errori commessi da Veltroni e Prodi", e verrà sollecitata "la rigorosa applicazione della direttiva 38 del 2004, che prevede la piena integrazione per chi lavora, e l'allontanamento per chi delinque e per chi non dimostra di essere economicamente autosufficiente".

Nessun commento: