venerdì 28 dicembre 2007

Castelsangiovanni (PC), i Sinti al freddo!

«Siamo senza riscaldamento. Per scaldareci ci arrangiamo con mezzi di fortuna e stufe a legna con le quali scaldiamo l'acqua, che usiamo anche per lavare i bambini». È stato un Natale al freddo quello che è appena trascorso per i Sinti di Castelsangiovanni, nel cui “campo” da diverse settimane, a causa di alcune bollette non pagate, manca il gas metano per far funzionare gli impianti di riscaldamento delle casette in muratura inaugurate solo un anno fa.
Per scaldare il “campo” gli occupanti della comunità sinta castellana hanno pensato di installare nelle case in muratura alcune stufe a legna, mentre nei camper e nelle roulotte parcheggiate nelle piazzole di sosta alcuni si arrangiano con impianti di fortuna. Al centro del “campo” è stato invece allestito un grande braciere a cielo aperto attorno al quale i Sinti castellani si riuniscono per far trascorrere le ore più fredde della giornata.
«Non abbiamo pagato l'ultima bolletta, era troppo alta e non avevamo abbastanza soldi - racconta uno dei sinti che abitano il campo di Castelsangiovanni - e così già da qualche mese siamo senza riscaldamento. Invece di prevedere un solo contatore potevano fare un contatore per ogni casa, così ognuno avrebbe pagato il suo consumo. Oggi ci arrangiamo con qualche stufa e qualche soffione di aria calda che abbiamo sistemato nelle roulotte. Per lavare i bambini facciamo scaldare l'acqua sulle stufe e poi la mettiamo in una bacinella dove loro possono entrare, ma per noi grandi diventa un po' più complicato».
Esempio classico, questo di Castelsangiovanni, di come le famiglie sinte sono discriminate. In primis dal fatto che non è possibile determinare il consumo per ogni famiglia, perché l'Amministrazione comunale ha dotato il "campo" con un solo contatore per tutte le utenze. Provate a pensare alle guerre condominali che scoppierebbero se in un condominio con quindici famiglie vi fosse installato un solo contatore per tutti, sia per il gas metano (e il consumo non è determinato da un'unica caldaia) sia per l'energia elettrica e l'acqua. Ci immaginiamo la scena alla riunione di condominio da fare ogni due mesi all'arrivo delle bollette: "Tu usi più la lavatrice di me?", "No, non è vero! Sono io che sento la tua lavatrice andare tutto il giorno", "Io ho un solo televisore! Voi ne avete due!", “Noi non usiamo la doccia meno di voi perché abbiamo meno bambini da lavare.”…
In secondo è da considerare il bassissimo reddito di queste famiglie. Infatti, tutte le altre famiglie castellane, con lo stesso basso reddito delle famiglie site, sono aiutate economicamente dal Comune che non potrebbe permettersi di lasciare al freddo bambini e anziani.
E pensare che qualcuno ancora afferma pubblicamente che i Sinti e i Rom sono dei privilegiati: vivono in ghetti senza le più elementari strutture e dovrebbero anche essere felici…

8 commenti:

Anonimo ha detto...

AHAHHAAHAH!!
Troppo divertente ma da quando pagano le bollette
Ma mi faccia il piacere!!
Se c'è della gente che paga anche per loro sono gli Italiani

u velto ha detto...

Infatti i Sinti sono italiani...

Anonimo ha detto...

I sinti sono sinti non sono Italiani.
Io sono Italiano i miei genitori sono Italiani i miei nonni sono Italiani i miei bisnonni sono Italiani. Loro non hanno nulla a che vedere con l'Italia!
Italia agli Italiani!
Viva il Duce!

u velto ha detto...

Chi inneggia al Duce non può ritenere italiani i Sinti, infatti durante il fascismo si era pensato bene di cancellarli nei campi di sterminio insieme agli ebrei.

Anonimo ha detto...

Ma non dire cazzate!!
In Italia non c'erano lager
E le leggi razziali italiane non erano così spietate come quelle della Germania nazista, e non hanno ucciso proprio nessuno

u velto ha detto...

I fascisti, nel campo di sterminio della Risiera di San Saba, si dilettavano nel prendere i bambini sinti di uno, due e tre anni per i piedi e gli fracassavano la testa contro un muro...
Italiani, brava gente...

Anonimo ha detto...

Non dire cazzate! San Saba non era un campo di sterminio! L'Italia non ha mai avuto campi di sterminio nel proprio territorio

Anonimo ha detto...

fatto sta che il 4 aprile 1944 a San Saba il forno crematorio ha iniziato a funzionare a pieno regime...
e non escluderei, ma per le certezze attendiamo la fine dell'indagine in corso, che anche a Bolzano fosse in funzione un forno crematorio.
però se proprio non credi come San Tommaso, ti invito ad andare insieme a Trieste.