I risultati ufficiali diffusi in Romania e relativi alle elezioni valide per l’elezione dei rappresentanti di Bucarest al Parlamento europeo, sono ormai pressoché definitivi e non hanno riservato grandi sorprese.
Vincitore è risultato il Presidente della Repubblica Traian Basescu il cui Partito Democratico, che a differenza di quello italiano si colloca nella grande famiglia del Partito Popolare Europeo accanto alla fu Forza Italia, all’Udeur ed all’Udc, è oggi il partito di maggioranza relativa nel paese avendo riportato un lusinghiero 30% dei voti validamente espressi.
Il partito del Presidente distanzia notevolmente gli avversari: il Partito Social Democratico viene staccato di ben otto lunghezze e mezzo, si è attestato attorno al 21,5%, mantre il partito liberale del premier Tariceanu è stato addirittura doppiato.
Grande sconfitto Tariceanu che sperava di superare la soglia del 15% dei voti almeno, ed invece si è dovuto fermare attorno al 13%. Sicuramente il premier, molto più apprezzato a Bruxelles che a Bucarest, ha pagato pesantemente il prezzo della scissione con il Partito Liberal- democratico, grosso modo sulle posizioni espresse in Italia da Lamberto Dini, che non ha seguito Tariceanu nella sua politica di rottura con il presidente Basescu, insieme al quale aveva vinto le elezioni politiche del 2004, e ieri è stato premiato dall’elettorato con un lusinghiero 8,5%. Tariceanu pur avendo portato la Romania nell’Unione Europea pare aver imboccato la strada del declino almeno sino a quando continuerà nella sua politica di piccolo cabotaggio finalizzata al mantenimento del potere ad ogni costo, pronto ad allearsi con chiunque assecondi questi suoi desideri.Da rimarcare la scomparsa dell’estrema destra, rappresentata dai nazionalisti di Corneliu Vadim Tudor, che non hanno raggiunto la quota del 5%, soglia di sbarramento sotto la quale in Romania non si ha diritto alla rappresentanza. E’uno schiaffo al leader che nelle ultime giornate aveva arringato le folle in nome della tutela della romenità contro i razzisti italiani. Continua a leggere…
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