«Usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino». Ha usato queste parole, a quanto scrive «La Tribuna», il consigliere leghista di Treviso Giorgio Bettio, intervenuto durante il consiglio comunale per dare il suo appoggio all'ordinanza anti-sbandati e chiedere metodi più duri contro gli stranieri che abitano in città.
«Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nei nostri condomini e poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi - dice Bettio - dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Il decreto è troppo tenero».
E lancia la sua proposta: «Gli immigrati che chiedono la residenza, se in possesso dei requisiti, dovrebbero essere messi sotto osservazione per sei mesi». E ancora: «Nel momento in cui ottengono la residenza - dice - la commissione dovrebbe assumersi il compito di seguirne gli spostamenti e controllarne il comportamento andando a chiedere informazioni anche ai vicini di casa. Passati questi primi sei mesi - continua Bettio - se gli stranieri si sono comportati bene, allora possono restare, in caso contrario devono essere sottoposti ad altri tre mesi di verifica e poi espulsi».
Poi l'affondo: «Sarebbe giusto fargli capire come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano danno o disturbo, vengono puniti dieci extracomunitari»
Dura presa di posizione della Comunità ebraica di Roma, il portavoce Pacifici ha dichiarato: «È assolutamente aberrante, su temi di questo genere nessuno ha voglia di scherzare - ha affermato Pacifici - gli italiani e non solo gli ebrei conoscono bene il meccanismo dell'uno contro dieci, Roma ne ha una testimonianza viva con le Fosse Ardeatine dove uomini di fede, carabinieri, oppositori, passanti presi per la strada furono assassinati con tale metodo».
«Ci aspettiamo dal sindaco e dal consiglio comunale tutto - ha sottolineato Pacifici - ci siano parole di condanna nei confronti di tali dichiarazioni, e che persone di questo genere vengano espulse dal consiglio comunale se previsto dalle norme. Su questi argomenti non si può scherzare - ha continuato - perchè non possiamo tollerare che nel nostro paese ci siano espressioni di questo genere ed in particolare che avvengano nei luoghi delle istituzioni».
«Crediamo che i valori dell'accoglienza siano importanti - ha concluso Pacifici - chiediamo regole e rispetto di queste regole: quando un immigrato viola una norma deve essere punito come un cittadino italiano. Tutto cio che concerne la clandestinità deve essere contrastata secondo la legge e non attraverso queste espressioni che fanno rivoltare lo stomaco».
(In foto SS italiane in marcia agli ordini del comandante tenente colonnello Armando Giorleo)
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