In apertura della Conferenza Europea sulla Popolazione Rom, il sottosegretario all'Interno, Marcella Lucidi, ha ricordato come l'evento di oggi abbia una grande rilevanza politica e simbolica. "La popolazione rom non deve essere stigmatizzata - spiega la Lucidi - né bisogna fare un uso strumentale della paura. L'obiettivo è intraprendere in Italia azioni positive per poi raccontarle in Europa. Cominciando dal disegno di legge sulla cittadinanza, sopratutto per quei ragazzi nati in Italia, attraverso l'estensione del concetto di residenza. I rom - conclude il sottosegretario all'Interno -non hanno mai combattuto una guerra ragione in più per dargli maggiore attenzione".
Nel pomeriggio Renato Mannheimer (in foto), docente ordinario di Sociologia e noto sondaggista, ha presentato i dati di una ricerca quali-quantitativa su un campione di 2000 italiani, più diversi opinion leader rom e sinti, sulla questione rom e sinta nel nostro Paese.
Il 52% degli italiani non conosce la reale quantità dei Sinti e dei Rom presenti in Italia, che si attesta fra le 130 e i 150mila unità, mentre il 35 % la sovrastima. Nonostante buona parte della popolazione sia di cittadinanza italiana, il 50% degli intervistati ritiene che nessuno lo sia. Più del 40% ha un immagine avversa dei Rom e dei Sinti, il 10% crede che siano nulla facenti, il 92% crede che sfruttino i minori e che vivono di espedienti, mentre per l'87% sono una comunità chiusa per chi non è uno di loro.
Gli opinion leader rom e sinti ritengono che tutto ciò non sia vero e accusano gli italiani di essere superficiali: "Sono loro che trattano male i bambini - incalzano gli esponenti delle comunità rom e sinte - e sono loro che rapiscono i bambini, anche attraverso i servizi sociali". Molte le soluzioni proposte dagli intervistati, secondo il 55% devono rispettare la legge, per 47% devono fare qualcosa da soli e smettere di chiedere, per il 28% far frequentare ai propri figli la scuola dell'obbligo.
"Ció che emerge da questo sondaggio - spiega Mannheimer - è lo scarso livello di conoscenza del fenomeno da parte della popolazione italiana, un ampio pregiudizio e priorità per la legalità. Per i rom invece non esistono scale di priorità, ma solo la ricerca di un approccio integrato".
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