Sullo sfondo i fumi di una termocentrale. In primo piano alcuni bambini rom che raccontano la favola di Cappuccetto Rosso. Un modo per raccontare ai più piccoli la difficile vita delle minoranze in Kosovo
Esattamente tre anni fa veniva proiettato a Gorizia il documentario RealitieS Kosova/o di Eva Ciuk, regista e giornalista triestina, di madre lingua slovena, nota per il suo impegno civile e umanitario a favore delle minoranze e delle realtà sociali più emarginate.
A tre anni da quella esperienza che l'aveva portata a conoscere in prima persona le minoranze dimenticate del Kosovo, e che aveva fatto seguito ad un documentario realizzato nel 2002 in Salvador e dedicato alla condizione della donna in America centrale, Eva Ciuk torna sul tema Kosovo, riproponendo un segmento particolare di quanto la coinvolse nel suo viaggio del 2005 nella provincia, quasi a voler affrontare questa volta le pieghe di una società satura di contraddizioni e in continua ebollizione alla vigilia e dopo la sua indipendenza. Per rifletterci su.
Eva lo fa anche questa volta seguendo le tracce di una minoranza perennemente discriminata e ai margini della provincia/stato che a malapena la sopporta: i rom, o meglio, i bambini rom.
Il cortometraggio, combinazione di documentario e cartone animato, dal titolo "Chi è cappuccetto rosso?", ci racconta il modo in cui i bambini rom-kosovari - dimenticati in una baraccopoli all'ombra della mostruosa ciminiera fumante di una termocentrale alla periferia di Priština - vivono la popolare favola.
La novità della proposta è proprio nella rilettura che la sceneggiatrice e regista ne fa, offrendola questa volta anche ad un pubblico molto più giovane, quello delle scuole . L'alito feroce del lupo invade la fiaba e, nonostante la serenità dei piccoli rom, ci ricorda quanto sia lungo e tortuoso il percorso dei diritti umani e minoritari in quelle terre. Ma anche altrove, molto più vicino a noi. Un percorso su cui riflettere attentamente.
“Quando nel 2005 sono stata in Kosovo – scrive Eva Ciuk - per le riprese del documentario “RealitieS KosovA/O – voci di minoranze dimenticate” - produzione della KAIROS, Centro produzione video di Gorizia – mi ha colpito la serenità e l’allegria dei bambini e delle bambine del campo sfollati interni di Plementina/e, vicino a Pristina. Abbiamo stretto amicizia con i rappresentanti del campo ed abbiamo deciso di portare la testimonianza dei bambini del campo nelle scuole della nostra regione. Così abbiamo posizionato la nostra telecamera e sullo sfondo che era tutt'altro che da fiaba i bambini ci hanno raccontato Cappuccetto Rosso.” di Franco Juri, continua a leggere…
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